Andreatta, dalla Rai in aiuto a Netflix
Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction, abbandona viale Mazzini per guidare il braccio italiano della piattaforma streaming che punta su nuovi progetti anche internazionali: la sua competenza (e i suoi contatti) aiuteranno
Non capita spesso che la «old economy» vada in aiuto della «new». O meglio. Non capita spesso che dalle stanze di un’istituzione come può essere la Rai, con oltre tre quarti di secolo di vita alle spalle, possa uscire una figura in grado di aiutare la causa di un giovane protagonista della scena dei media come può essere Netflix. Invece non solo è successo, ma è successo anche a sorpresa. Lunedì scorso Netflix Italia ha annunciato l’arrivo a luglio nelle sue fila, come vicepresidente delle serie originali italiane, di Eleonora «Tinny» Andreatta, già direttore di Rai Fiction, tra le venticinque donne più potenti al mondo nel settore della tv e dell’entertainment secondo la classifica 2018 di The Hollywood Reporter (con lei anche Marina Berlusconi). Una figura che, curriculum e produzioni alla mano, (qui non è decisamente questione di cognome) non potrà che dare ossigeno al braccio italiano di Netflix che non è ancora riuscito a svoltare con produzioni di grande successo, nè in Italia nè all’estero .
Produzioni
Andreatta dalla sua ha 25 anni in Rai e molte cariche ricoperte: responsabile della programmazione di Cinema e Fiction per Rai 1, Responsabile delle co-produzioni e serie tv Rai Fiction. Poi nel 2012, la nomina a direttrice di Rai Fiction, settore che ha sfornato 500 ore di serie tv, miniserie e film tv per le tre reti generaliste e per la piattaforma Raiplay. Ma soprattutto Andreatta ha il merito di aver completamente stravolto la serialità targata Rai, con nuove produzioni di enorme successo anche oltreconfine.
C’è la sua firma per esempio sotto la serie «Il Nome della Rosa», con John Turturro. O sotto la fiction «L’amica geniale», tratta dai romanzi di Elena Ferrante, arrivata alla seconda stagione, con la prima distribuita in 144 Paesi. Praticamente un unicum nel panorama televisivo statale. Eleonora Andreatta poi è la manager che è riuscita a portare sulla Rai (Rai 2 e non Rai 1, ma è pur sempre mamma Rai) un personaggio come Rocco Schiavone che ha sdoganato le droghe leggere in prima serata.
Competenze, voglia di innovare e rinnovare e sopratutto, importanti contatti nel panorama dell’entertainment, del cinema, e consapevolezza degli equilibri precari e volubili che legano il mondo della politica al mondo del cinema. In Andreatta Netflix ha visto questo enorme bagaglio di opportunità.
E si può leggere anche in questa chiave il messaggio di benvenuto di Kelly Luegenbiehl, vice presidente delle serie originali Emea per Netflix: «Nel corso della sua carriera, Tinny ha creduto e sostenuto con passione lo storytelling italiano, lavorando con i migliori talenti creativi italiani, ed è stata determinante per alcuni dei progetti più ambiziosi della televisione
Alla manager si deve la produzione di progetti di successo come «L’amica geniale», «Rocco Schiavone»
Hastings investirà 200 milioni nei prossimi tre anni in Italia per creare nuovi prodotti di respiro internazionale
italiana. Siamo convinti che Tinny saprà ampliare il meraviglioso lavoro compiuto da Felipe Tewes nell’aiutare a costruire la nostra presenza in Italia e a nutrire le molte partnership creative che abbiamo avviato».
Con buona pace della Rai che si troverà a gestire un cambio di poltrona complicato. La società Usa, da parte sua, con la scelta di Andreatta, dà un’ulteriore scossa al piano di crescita di Netflix Italia su cui Reed Hastings, ceo del gruppo, ha deciso di investire 200 milioni in 3 anni. Buone intenzioni confermate anche dalla decisione di aprire una sede fisica a Roma, e di spostare quindi il team dedicato al mercato italiano da Amsterdam alla Capitale.
Intanto per il 2020 sono previste cinque nuove stagioni di produzioni originali made in Italy Netflix: la terza stagione di «Suburra» e la terza stagione di «Baby», che ancora devono sbarcare sulla piattaforma, «Luna Nera», «Summertime» (di cui è in arrivo la seconda stagione) e «Curon», arrivate in queste settimane. In lavorazione ci sono altri progetti, come «Zero», o l’adattamento del libro di Marco Missiroli, «Fedeltà» e dell’ultimo libro di Elena Ferrante, «La vita bugiarda degli adulti». Sotto la supervisione di Andreatta che questa volta però potrà contare sui 30 milioni di budget annuali messi a disposizione da Netflix, e non sui 200 milioni della Rai. Ma, visti i 190 Paesi in cui Netflix è presente, il successo questa volta potrebbe davvero essere planetario.