SULLE TRACCE DI... PHARMA, FOOD CO. ANTARES ACCELERA
Da uno spin off universitario, ai mercati mondiali. Da un gruppo di 18 persone a una piccola multinazionale con oltre 700 dipendenti e clienti in 70 Paesi del mondo che conta, nel proprio capitale, investitori come Guido Barilla e Antonio Belloni. «In 13 anni siamo decisamente cresciuti», conferma Emidio Zorzella, presidente e amministratore delegato di Antares Vision società creata nel 2007 assieme al compagno di studi Massimo Bonardi (oggi managing director della società), sotto il cappello dell’università di Brescia, che oggi fattura 149 milioni di euro. Core business del gruppo, lo sviluppo di sistemi di ispezione e tracciabilità per l’industria farmaceutica.
Poi l’evoluzione: «Stiamo anche nel settore del food and beverage e quello dei beni di lusso — racconta Zorzella —, ma non solo. Abbiamo deciso di mettere la nostra competenza al servizio di questo difficile momento di emergenza sanitaria. A fine aprile abbiamo lanciato Trackmyhealth, una piattaforma che consente alle imprese e ai grandi gruppi di affrontare la Fase 2 in piena sicurezza». In concreto, si tratta di un vero e proprio portale che permette di controllare e monitorare i sistemi di sicurezza necessari per garantire la salute dei dipendenti sul posto di lavoro. «Consente di rilevare la temperatura e la distanza sociale — spiega l’amministratore delegato —, verifica se i dipendenti indossano la mascherina e più in generale se vengono adottate tutte le misure di sicurezza all’interno degli spazi. Il vero valore aggiunto è l’approccio alla sicurezza nel lungo periodo: consente la gestione del dato (non personale) e in caso di allarme offre la possibilità di risalire alla storia e di attivare tutti i protocolli del caso».
Il core business però resta quello della tracciabilità nel settore del pharma, ossia , attribuire ad ogni singola confezione prodotta un codice seriale univoco (un datamatrix) che permette di identificare quel singolo prodotto in tutto il percorso, fino alla vendita al banco. L’obiettivo è combattere la contraffazione che, secondo dati Ocse vale oltre 200 miliardi di dollari. Dal 2019 in Europa è diventata operativa una regolamentazione che rende obbligatoria la tracciabilità del singolo farmaco: «Ma noi abbiamo cominciato prima, lavorando nel mercato italiano con gruppi come Recordati, Menarini o Dompé per la tracciatura del prodotvation to destinato per lo più per l’esportazione. Il primo cliente fu nel 2002 Ima — racconta Zorzella —, che ci ha di fatto introdotti nel sistema del pharma e con cui collaboriamo ancora adesso: a metà giugno abbiamo firmato un accordo con cui di fatto supportiamo Ima nella digital inno
Nel 2021 è previsto il passaggio dall’aim, dove il gruppo capitalizza oltre 600 milioni, al mercato principale di Borsa