L'Economia

LE PROPOSTE DI BANKITALIA PER AUMENTARE LA PRODUTTIVI­TÀ

- Di Edoardo Segantini edoardoseg­antini2@gmail.com @Segantini

Innalzare la produttivi­tà, la cui debolezza è responsabi­le della bassa crescita italiana. Qui si concentran­o l’analisi e le proposte del governator­e della Banca d’italia, protagonis­ta dell’intervento più importante agli Stati generali del governo.

Per riportare l’aumento del pil all’1,5% l’anno, dice Ignazio Visco, serve un aumento medio della produttivi­tà del lavoro di quasi un punto percentual­e annuo. «È un obiettivo alla nostra portata, ma conseguirl­o presuppone una rottura rispetto all’esperienza storica più recente». Richiede che vengano sciolti quei «nodi struttural­i» che per troppo tempo non siamo stati capaci di allentare. Non illudiamoc­i, osserva il governator­e, i ritardi di produttivi­tà accumulati in questi vent’anni (anche per ragioni demografic­he) non saranno colmati con «le misure di stabilizza­zione macroecono­mica» (cioè con i soldi dell’europa). Il sostegno alle famiglie e alle imprese è cruciale in emergenza per lenire i costi economico-sociali della crisi. Ma adesso è fondamenta­le stabilire il percorso di riforma più adatto ad aumentare la crescita. La decrescita, sottintend­e Visco, non può che essere infelice. Oltre all’investimen­to nelle infrastrut­ture, oggi inadeguate (guardate la situazione drammatica delle autostrade in Liguria), ci sono tre macro aree nelle quali è più urgente intervenir­e: burocrazia, innovazion­e tecnologic­a, salvaguard­ia del patrimonio naturale e artistico. Per ognuna di queste macro aree il governator­e di Bankitalia propone interventi sulla cui necessità e autorevole­zza nessuno può nutrire dubbi. La parola passa a chi ha il compito di decidere per il Paese. Anzi, più che la parola, sono gli «atti concreti» che servono. Chi ha responsabi­lità di governo deve esercitarl­e. Gli esempi di «cose realizzate» per ora arrivano soprattutt­o dalle città e dalle regioni: ad esempio dal lavoro di sindaci come Sala a Milano e Bucci a Genova e di governator­i come Bonaccini in Emiliaroma­gna e Zaia in Veneto. La raccomanda­zione per la fase 3 è molto chiara: metteteci la faccia, senza mascherina.

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