TUTTI A CASA (SMART) LA CARICA DEGLI «IOT»
Anche in Italia l’internet degli oggetti comincia a decollare. La sfida Google-apple
Un balzo impressionante. Il mercato della casa intelligente ha raggiunto nel 2019 un valore di 530 milioni di euro con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente e un trend in crescita. Siamo al salto di paradigma che trasformerà le nostre abitazioni in una sorta di capsule spaziali e robotiche?
Probabilmente no, ma le cifre dell’osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ci raccontano un innamoramento per certi versi sorprendente degli italiani verso tutte quelle invenzioni hi-tech che, soltanto un lustro fa, venivano catalogate come giocattoli per pochi visionari.
Certo, siamo ancora lontani dai numeri di altri Paesi come Regno Unito e Germania, dove il giro di affari dello scorso anno ha fatto segnalare complessivamente 5 miliardi di euro (2,5 miliardi a nazione), o della Francia (1,1 miliardi di euro); ma la sensazione è che l’italia sia tra chi corre di più in Europa. Anche perché crescono sia la consapevolezza dei consumatori che la diffusione degli oggetti smart nelle case.
Preferenze
Basta leggere ancora qualche dato della ricerca del Politecnico di Milano: il 68% degli italiani ha sentito parlare almeno una volta di casa intelligente e il 40% possiede almeno un oggetto smart, con soluzioni per la sicurezza e con gli home speaker in cima alle preferenze degli acquirenti. Spiega Gianmaria Visconti, Alexa Country Manager per l’italia: «Amazon ha introdotto Alexa e i dispositivi Echo in Italia il 23 ottobre del 2018 e sin dal momento del lancio la risposta dei clienti è stata eccezionale». Un numero: nel 2019 i clienti italiani hanno parlato con Alexa un miliardo di volte.
Alexa è un sistema vocale d’intelligenza artificiale (risiede sul cloud e dunque è continuamente aggiornato e potenziato dal produttore) che utilizza anche gli altoparlanti (gli smart speaker) con il microfono, capaci di comandare via wi-fi a i più disparati oggetti della casa.
Tra questi televisioni, impianti hi-fi, luci, elettrodomestici, prese, climatizzatori, tapparelle, sistemi di sicurezza con o senza videocamere.
Rivalità
Una delle ultime interfacce create da Amazon Alexa si chiama Echo Show 8 (costa 129 euro): ha un audio migliorato in potenza e qualità del suono, un copri-telecamera integrato per una migliore privacy, inoltre è attrezzato con un display da otto pollici per videoconferenze o per guardare programmi tv, video, foto e grafici.
Anche Google, con Google Home, partecipa con buoni profitti al business della casa. La filosofia è simile a quella del concorrente Amazon: una serie di altoparlanti e sistemi compatibili capaci di automatizzare cucina, salotto, camere e qualsiasi dispositivo elettrico o elettronico. Si parte dal piccolo Nest (59 euro) sino ad arrivare a Nest Hub (89 euro) con un display sensibile al tocco da sette pollici.
E Apple? Più di due anni fa ha lanciato Homepod, l’altoparlante intelligente dal design strabiliante. Il problema è che in Italia non è mai arrivato. Si dice che possa sbarcare qui nel 2021, ma il successo di Amazon Alexa e di Google Home pare abbiano fatto rivedere le strategie al colosso di Cupertino. In Italia potrebbe invece arrivare un prodotto, oggi solo un prototipo, inventato da Christopher Stringer, ex super ingegnere di Apple.
Stringer ha creato un’azienda innovativa, si chiama Syng, ed è convinto di poter lanciare a breve sul mercato mondiale il miglior smart-speaker al mondo.
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