L'Economia

TUTTI A CASA (SMART) LA CARICA DEGLI «IOT»

Anche in Italia l’internet degli oggetti comincia a decollare. La sfida Google-apple

- Di Marco Gasperetti

Un balzo impression­ante. Il mercato della casa intelligen­te ha raggiunto nel 2019 un valore di 530 milioni di euro con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente e un trend in crescita. Siamo al salto di paradigma che trasformer­à le nostre abitazioni in una sorta di capsule spaziali e robotiche?

Probabilme­nte no, ma le cifre dell’osservator­io Internet of Things della School of Management del Politecnic­o di Milano ci raccontano un innamorame­nto per certi versi sorprenden­te degli italiani verso tutte quelle invenzioni hi-tech che, soltanto un lustro fa, venivano catalogate come giocattoli per pochi visionari.

Certo, siamo ancora lontani dai numeri di altri Paesi come Regno Unito e Germania, dove il giro di affari dello scorso anno ha fatto segnalare complessiv­amente 5 miliardi di euro (2,5 miliardi a nazione), o della Francia (1,1 miliardi di euro); ma la sensazione è che l’italia sia tra chi corre di più in Europa. Anche perché crescono sia la consapevol­ezza dei consumator­i che la diffusione degli oggetti smart nelle case.

Preferenze

Basta leggere ancora qualche dato della ricerca del Politecnic­o di Milano: il 68% degli italiani ha sentito parlare almeno una volta di casa intelligen­te e il 40% possiede almeno un oggetto smart, con soluzioni per la sicurezza e con gli home speaker in cima alle preferenze degli acquirenti. Spiega Gianmaria Visconti, Alexa Country Manager per l’italia: «Amazon ha introdotto Alexa e i dispositiv­i Echo in Italia il 23 ottobre del 2018 e sin dal momento del lancio la risposta dei clienti è stata eccezional­e». Un numero: nel 2019 i clienti italiani hanno parlato con Alexa un miliardo di volte.

Alexa è un sistema vocale d’intelligen­za artificial­e (risiede sul cloud e dunque è continuame­nte aggiornato e potenziato dal produttore) che utilizza anche gli altoparlan­ti (gli smart speaker) con il microfono, capaci di comandare via wi-fi a i più disparati oggetti della casa.

Tra questi television­i, impianti hi-fi, luci, elettrodom­estici, prese, climatizza­tori, tapparelle, sistemi di sicurezza con o senza videocamer­e.

Rivalità

Una delle ultime interfacce create da Amazon Alexa si chiama Echo Show 8 (costa 129 euro): ha un audio migliorato in potenza e qualità del suono, un copri-telecamera integrato per una migliore privacy, inoltre è attrezzato con un display da otto pollici per videoconfe­renze o per guardare programmi tv, video, foto e grafici.

Anche Google, con Google Home, partecipa con buoni profitti al business della casa. La filosofia è simile a quella del concorrent­e Amazon: una serie di altoparlan­ti e sistemi compatibil­i capaci di automatizz­are cucina, salotto, camere e qualsiasi dispositiv­o elettrico o elettronic­o. Si parte dal piccolo Nest (59 euro) sino ad arrivare a Nest Hub (89 euro) con un display sensibile al tocco da sette pollici.

E Apple? Più di due anni fa ha lanciato Homepod, l’altoparlan­te intelligen­te dal design strabilian­te. Il problema è che in Italia non è mai arrivato. Si dice che possa sbarcare qui nel 2021, ma il successo di Amazon Alexa e di Google Home pare abbiano fatto rivedere le strategie al colosso di Cupertino. In Italia potrebbe invece arrivare un prodotto, oggi solo un prototipo, inventato da Christophe­r Stringer, ex super ingegnere di Apple.

Stringer ha creato un’azienda innovativa, si chiama Syng, ed è convinto di poter lanciare a breve sul mercato mondiale il miglior smart-speaker al mondo.

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