Un ponte tra risparmi e imprese
Banca Generali punta sull’economia reale italiana Gian Maria Mossa: spazio agli investimenti nelle tecno-pmi
di avvicinare il risparmio privato all’economia reale e alle pmi, andando a puntare anche su quelle aziende italiane in fase di scale up, ovvero quando si rende necessario un salto dimensionale delle attività o l’internazionalizzazione. Investiamo sulla parte azionaria delle società, come fanno i private equity, anche se lo facciamo con target di aziende mediamente più piccole o midsize. Oltre che con i nostri fondi siamo anche una sorta di ponte, un vero e proprio tramite per avvicinare alcuni nostri partner grandi fondi internazionali di venture capital - al mercato italiano e, parallelamente, vogliamo portare ulteriore diversificazione e protezione ai risparmi dei clienti. Non dimentichiamo che la ricchezza privata italiana, che oggi si stima essere netta pari a 3.800 miliardi di euro, rappresenta una potenziale risorsa importante che può essere messa a disposizione in parte anche per le pmi come dimostra questo progetto».
Premio
Il premio di illiquidità, secondo un’analisi presentata da Banca Generali, si stima essere per l’equity attorno al 5 per cento e per il debito attorno al 2,2 per cento. «Non siamo favorevoli a operazioni mordi e fuggi — continua Mossa — la forza di queste soluzioni si vede nel lungo periodo e proprio per la fisionomia dell’investimento riguarda una piccola parte del portafoglio, nell’ordine del 510%. Sono operazioni da studiare con grande calma, sono elementi di diversificazione e noi ci riterremo soddisfatti se nell’anno raccoglieremo tra 100 e 200 milioni di euro. È, ce ne rendiamo conto, un salto culturale enorme, una prospettiva che non va confusa in una logica di accelerazione della profittabilità, bensì in una logica di diversificazione dei propri investimenti e decorrelazione dai rischi di volatilità dei mercati».
I settori su cui Banca Generali con il progetto Bg4real (economy) sta focalizzando la propria attenzione sono fintech, agrifoodtech, healthtech & wellness, consumer tech, cybersecurity, intelligenza artificiale e data. «Abbiamo creato un ecosistema — spiega Mossa — per fare emergere le aziende con maggiori prospettive di crescita e abbiamo valutato quattro componenti: le partnership industriali, come ad esempio nel caso di un’azienda leader nell’it come Reply; le partnership con le università, dove il Politecnico di Milano ha già avviato importanti accordi; le competenze sviluppate da alcuni fondi internazionali sul secondary market per guardare con interesse al nostro mercato italiano, e un team interno che fa scouting di aziende. Da questo ecosistema emergono le aziende su cui puntare la nostra attenzione». Aspetto non secondario, il supporto come anchor investor della capogruppo Assicurazioni Generali, che ha scelto di sostenere questi strumenti a favore del Paese e dell’economia. L’iniziativa di Banca Generali si realizza con nuovi strumenti creati dalla Sgr 8A+ Investimenti. In particolare, vi è un nuovo Fia (Fondo di investimento alternativo) non riservato dedicato alle pmi innovative italiane ed europee, mentre a luglio partirà un Eltif, ovvero un cosiddetto «pir alternativo».