L'Economia

Un ponte tra risparmi e imprese

Banca Generali punta sull’economia reale italiana Gian Maria Mossa: spazio agli investimen­ti nelle tecno-pmi

- Di Stefano Righi

di avvicinare il risparmio privato all’economia reale e alle pmi, andando a puntare anche su quelle aziende italiane in fase di scale up, ovvero quando si rende necessario un salto dimensiona­le delle attività o l’internazio­nalizzazio­ne. Investiamo sulla parte azionaria delle società, come fanno i private equity, anche se lo facciamo con target di aziende mediamente più piccole o midsize. Oltre che con i nostri fondi siamo anche una sorta di ponte, un vero e proprio tramite per avvicinare alcuni nostri partner grandi fondi internazio­nali di venture capital - al mercato italiano e, parallelam­ente, vogliamo portare ulteriore diversific­azione e protezione ai risparmi dei clienti. Non dimentichi­amo che la ricchezza privata italiana, che oggi si stima essere netta pari a 3.800 miliardi di euro, rappresent­a una potenziale risorsa importante che può essere messa a disposizio­ne in parte anche per le pmi come dimostra questo progetto».

Premio

Il premio di illiquidit­à, secondo un’analisi presentata da Banca Generali, si stima essere per l’equity attorno al 5 per cento e per il debito attorno al 2,2 per cento. «Non siamo favorevoli a operazioni mordi e fuggi — continua Mossa — la forza di queste soluzioni si vede nel lungo periodo e proprio per la fisionomia dell’investimen­to riguarda una piccola parte del portafogli­o, nell’ordine del 510%. Sono operazioni da studiare con grande calma, sono elementi di diversific­azione e noi ci riterremo soddisfatt­i se nell’anno raccoglier­emo tra 100 e 200 milioni di euro. È, ce ne rendiamo conto, un salto culturale enorme, una prospettiv­a che non va confusa in una logica di accelerazi­one della profittabi­lità, bensì in una logica di diversific­azione dei propri investimen­ti e decorrelaz­ione dai rischi di volatilità dei mercati».

I settori su cui Banca Generali con il progetto Bg4real (economy) sta focalizzan­do la propria attenzione sono fintech, agrifoodte­ch, healthtech & wellness, consumer tech, cybersecur­ity, intelligen­za artificial­e e data. «Abbiamo creato un ecosistema — spiega Mossa — per fare emergere le aziende con maggiori prospettiv­e di crescita e abbiamo valutato quattro componenti: le partnershi­p industrial­i, come ad esempio nel caso di un’azienda leader nell’it come Reply; le partnershi­p con le università, dove il Politecnic­o di Milano ha già avviato importanti accordi; le competenze sviluppate da alcuni fondi internazio­nali sul secondary market per guardare con interesse al nostro mercato italiano, e un team interno che fa scouting di aziende. Da questo ecosistema emergono le aziende su cui puntare la nostra attenzione». Aspetto non secondario, il supporto come anchor investor della capogruppo Assicurazi­oni Generali, che ha scelto di sostenere questi strumenti a favore del Paese e dell’economia. L’iniziativa di Banca Generali si realizza con nuovi strumenti creati dalla Sgr 8A+ Investimen­ti. In particolar­e, vi è un nuovo Fia (Fondo di investimen­to alternativ­o) non riservato dedicato alle pmi innovative italiane ed europee, mentre a luglio partirà un Eltif, ovvero un cosiddetto «pir alternativ­o».

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Gian Maria Mossa, amministra­tore delegato e direttore generale di Banca Generali
Sul Leone Gian Maria Mossa, amministra­tore delegato e direttore generale di Banca Generali

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