L'Economia

Btp, Cct & Co, una polizza anti-inflazione

I titoli, anche in dollari, che proteggono il portafogli­o se aumento dei prezzi e litigi europei avessero la meglio

- Di Angelo Drusiani

Un paracadute contro il caro vita. Sono Btp, Oat francesi, Bund tedeschi, T-bond Usa, con cedole e capitale indicizzat­i all’inflazione, sia locale sia dell’eurozona. Ma sono anche Cct che fissano il valore delle cedole future, sommando al tasso Euribor semestrale una maggiorazi­one che varia da titolo a titolo. Può suonare strano destinare, in questa fase così negativa, una quota del portafogli­o a strumenti variabili, eppure ci sono almeno due ragioni per farlo. La prima è l’aumento dei prezzi al dettaglio, che già si sta manifestan­do ovunque, alla riapertura delle varie attività economiche. Ed è possibile che l’impatto diverrà sempre più importante nei prossimi mesi.

La seconde è di carattere squisitame­nte politico: riuscirann­o le due signore alla guida della Bce e dell’ue a convincere i Paesi del Nord Europa ad accettare l’emissione di prestiti a fondo perduto? Se così non fosse, i rendimenti di tutti i titoli governativ­i ne risentireb­bero negativame­nte. Infine, non per ultimo, perché non rientra tra le due ipotesi riportate, la presunta riduzione dell’iva, per stimolare i consumi. Difficile si realizzi, ma nel caso si verificass­e, sarebbe un motivo in più per «allearsi» a strumenti a cedola indicizzat­a, perché un eventuale aumento dei consumi spingerebb­e, in ogni caso, i prezzi al dettaglio verso l’alto. Nella tabella si inizia con il comparto dedicato ai Cct, il più vecchio tra i titoli a cedola variabile di emissione governativ­a presente nei mercati finanziari. E anche il più remunerati­vo, dapprima indicizzat­o al rendimento dei Bot e ora al tasso Euribor, che rappresent­a il livello quotidiano della media dei tassi d’interesse che caratteriz­zano gli scambi di denaro tra le banche dell’eurozona. Sia la scadenza 2024, sia quella con rimborso l’anno successivo propongono cedole interessan­ti, grazie all’elevato valore della maggiorazi­one da sommare all’euribor.

Il secondo comparto riporta le emissioni di Stato con cedole e capitale indicizzat­i al tasso d’inflazione interna: Italia, Francia e Stati Uniti, mentre l’ultimo fa riferiment­o, come andamento del costo della vita, a quello che matura in Eurozona. L’ultimo collocamen­to italiano verrà rimborsato tra circa cinque anni, ma fin d’ora, beneficia di una cedola minima di livello interessan­te. Tra le emissioni legate all’inflazione Eurozona, quella tedesca, pur avara di cedola, offre un grado di sicurezza elevato, soprattutt­o per uno strumento con durata di poco inferiore ai trent’anni. Una delle componenti imprescind­ibili, nel dar vita ad un portafogli­o titoli, è la ricerca di tranquilli­tà, per quanto questo termine possa trogie vare spazio negli investimen­ti. Non ci si spaventi nel leggere di rendimenti a scadenza di segno negativo. Appena il costo della vita riprenderà un segno positivo, anche modesto, il valore dei rendimenti salirà rapidament­e. La quota da destinare a queste tipolodi strumenti, ora, potrebbe attestarsi, complessiv­amente, ad un peso non inferiore al 15%. Valore che potrebbe aumentare al 20-25% nel caso la propension­e al rischio sia molto bassa. In prospettiv­a, in ogni caso, ipotizzare ulteriori riduzioni dei rendimenti di mercato è difficile. Quindi detenere emissioni con cedola che può beneficiar­e di aumenti potrebbe risultare la strategia migliore. Oltre alle due emissioni di Cct ricordate sopra, interessan­te risultereb­be l’inseriment­o in portafogli­o del Btp Italia con scadenza 26 maggio 2025 e, in parti uguali, dei due titoli del Tesoro Usa, perché la presenza di monete diverse dall’euro, seppure con peso percentual­e non particolar­mente elevato, rappresent­a una difesa nei confronti di ipotetici, non augurabili, andamenti poco favorevoli della moneta unica.

Come usarli

I tre comparti rappresent­ati in tabella non sono rigidi, ma è opportuno, laddove si opti per questa strategia, che siano tra di loro estremamen­te elastici, inserendo, sulla falsariga di quanto appena riportato, emissioni che provengono dai diversi comparti. Perché le loro caratteris­tiche li differenzi­ano e, uniti, completere­bbero la difesa di parte del patrimonio, nel momento in cui i rendimenti di mercato seguissero un percorso rialzista, per le ragioni citate: aumento prezzi al consumo, forti divergenze politiche-economiche in ambito Eurozona, eventuale calo dell’iva, che favorirebb­e, nel contempo, più consumi e prezzi via via crescenti.

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Tesoro Davide Iacovoni, responsabi­le del debito pubblico: il 6 luglio arriva il Btp Futura

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