LAFINEDELSEGWAY QUANDO IL MERCATO FALLISCE (E RICOMINCIA)
epoca, L’ottimista razionale. Come evolve la prosperità (Torino, Codice Edizioni, 2013), ha appena pubblicato How Innovation Works: And Why It Flourishes in Freedom (New York, Harper Collins, 2020). A scorrere la sua bibliografia (a partire da Il gene agile, Milano, Adelphi, 2005), parrebbe che per la prima metà della sua vita si sia occupato di biologia e nella seconda invece si stia occupando di economia. Lui risponderebbe che in realtà non ha mai cambiato mestiere. L’innovazione è per Ridley un fenomeno che obbedisce alle logiche della selezione naturale: o meglio, del procedere per tentativi ed errori «che è la versione umana della selezione naturale». «La ricombinazione è la principale fonte di variazione su cui si basa la selezione naturale, per l’innovazione biologica. Il sesso è il mezzo con cui avviene la maggior parte della ricombinazione. Il maschio offre i suoi geni a un embrione e così fa la femmina. Questa è una forma di ricombinazione, ma quello che succede dopo è ancora più importante. Quell’embrione, quando si tratta di produrre spermatozoi e cellule uovo, scambia parti del genoma del padre con parti di quello della madre in un processo noto come incrocio. Mescola il mazzo genetico, creando nuove combinazioni da passare alla generazione successiva. Il sesso fa sì che l’evoluzione sia cumulativa».
La nascita
L’innovazione accade, sostiene Ridley, quando a fare sesso sono le idee. La storia della ferrovia ha inizio quando l’idea di utilizzare binari per far scorrere carrelli, utilizzata nelle miniere di carbone inglesi, si accoppia con quella della macchina a vapore. Richard Trevithick inventa la prima locomotiva a vapore nel 1804, ne costruisce un’altra nel 1808, poi perde interesse, non riesce a trovare acquirenti per i suoi progetti, morirà senza il becco di un quattrino. Trevithick aveva cominciato a lavorare giovanissimo per la stessa miniera per la quale lavorava il padre: fu lì che scoprì di avere doti per l’ingegneria, che era un mestiere che si imparava a bottega. In miniera comincia anche la carriera di George Stephenson, un altro autodidatta. «Un ricco quacchero, mercante di lana e filantropo, Edward Pease, voleva costruire una ferrovia trainata da cavalli, anziché un canale, per portare carbone, lana e tele da Darlington a Stockton». Costruire una infrastruttura del genere richiedeva una atto del Parlamento e dunque un certo ine gli altri accentuano, vuoi per il gusto del racconto vuoi per interesse, i contributi del singolo innovatore, dimenticando concorrenti e predecessori. È «naturale», per l’appunto, che chi inventa il Segway lo presenti come il veicolo del futuro, non un anello di una più vasta catena di cambiamenti. L’innovazione è uno sport di squadra, solo che i membri della squadra non sanno di giocare insieme. Alcuni vivono in epoche diverse. Molti di essi non sono scienziati di professione. Ridley ribalta il modello lineare che vede prima la fase della scoperta scientifica e poi quella delle applicazioni. Ogni tanto capita l’esatto contrario. Le innovazioni prendono piede semplicemente perché funzionano e si trasmettono, si riproducono e «fanno sesso» con altre idee, prima ancora che si capisca chiaramente perché funzionano. Lady Mary Wortley Montagu vede a Costantinopoli che le donne turche si pungono con aghi intinti nel pus delle pustole vaiolose. Si contrae così una forma attenuata di vaiolo, che tuttavia conferisce una immunità permanente. L’innovazione «spesso precede la comprensione. A una persona ragionevole nel diciottesimo secolo l’idea di Lady Mary che l’esposizione a un tipo di malattia mortale potesse proteggere contro quella stessa malattia doveva sembrare folle. Non aveva base razionale. Fu solo nel tardo Ottocento che Louis Pasteur cominciò a spiegare perché la vaccinazione funzionava». Le conoscenze a nostra disposizione, oggi, sono assai maggiori che in passato ma l’innovazione resta, spiega Ridley, l’avventura dell’impredicibile. Gli inventori di Yahoo e Google non volevano realizzare un motore di ricerca, i creatori di Instagram credevano di stare sviluppando una app per il gaming. Roy Plunkett stava facendo delle ricerche su un nuovo gas refrigerante e inventò il teflon per incidente. Le novità nascono dal caso e dalla libertà di sperimentare. Noi invece tendiamo a raccontarle sulla base del solito modello lineare, dal quale dedurre che abbiamo bisogno di più investimenti in ricerca. Forse, ma senza la libertà di provare e di sbagliare le risorse servono a poco.
Nel 2003 George W. Bush cadde con un segway nella tenuta di Kennebunkport (Maine) Nel 2005 ne fece dono al premier giapponese Junichiro Koizumi
L’accoppiamento negli animali fa sì che l’evoluzione sia cumulativa: lo stesso accade quando le idee ne generano altre