LE REGOLE DEL CREDITO UNA PROFESSORESSA PER IL PAPA
La nomina è arrivata direttamente da Papa Francesco. Antonella Sciarrone Alibrandi, classe 1965, sposata, tre figli, prorettore dell’università Cattolica di Milano, dove insegna Diritto bancario alla facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative entra da questo mese nel consiglio direttivo dell’aif, l’autorità di Informazione Finanziaria che, per lo stato del Vaticano, si occupa di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
Istituita da Benedetto XVI il 30 dicembre 2010, l’aif - che a breve cambierà nome in Asif, Autorità di supervisione e informazione finanziaria - ha avuto un consolidamento del suo mandato istituzionale con la Lettera apostolica promulgata da Papa Francesco l’8 agosto 2013, che attribuisce all’aif il mandato a svolgere la vigilanza prudenziale e con la Lettera apostolica del 15 novembre 2013, con la quale è stato approvato il nuovo Statuto dell’aif, la cui attività è ora regolata da una apposita legge vaticana.
«È un segno ulteriore – dice la professoressa Sciarrone Alibrandi – della scelta di Papa Francesco di valorizzare
Vogliamo rendere subito operative alcune norme contenute nel nuovo Codice della crisi che è stato rinviato a settembre 2021
Un testo di legge per limitare il sovra-indebitamento delle famiglie E, poi, per Antonella Sciarrone Alibrandi la chiamata di Francesco nel Consiglio dell’asif per combattere il riciclaggio dal Vaticano
le competenze professionali e l’attività delle donne, espressione della ricchezza del mondo cattolico». A conferma, troverà all’interno del Consiglio dell’aif Maria Bianca Farina e Carmelo Barbagallo, che ne è presidente, oltre a Joseph Yuvaraj Pillay. Per completare il quadro, manca il quinto consigliere, che deve ancora essere nominato, mentre Giuseppe Schlitzer è il direttore generale e Federico Antellini Russo il vicedirettore.
L’attività dell’aif, per espressa volontà del Pontefice, sta oggi indirizzandosi su un sentiero di chiarezza e di trasparenza, valori che in passato si stavano perdendo e favorisce la «condivisione di regole e buone pratiche per la collaborazione e lo scambio internazionale di informazioni». Un tempo, un tabù. L’approccio è totalmente nuovo e vede una diminuzione delle cosiddette «dinamiche vaticane» in favore dell’apertura di competenze importate da Oltre Tevere.
Passione
Sciarrone Alibrandi arriva in San Pietro nel mezzo di una appassionata battaglia che sta conducendo a livello legislativo per limitare gli effetti del sovraindebitamento di una fascia sempre più ampia della popolazione. «Viviamo – racconta – un momento di particolare difficoltà. La situazione economica italiana è in peggioramento e sono tante le persone indebitate. Registriamo un aumento dei volumi del credito al consumo e una riduzione del ruolo dello stato sociale, che mette a carico di chi ne usufruisce prestazioni sanitarie e di assistenza un tempo gratuite. Soprattutto assistiamo al dilagare del gaming, il gioco d’azzardo, che oggi è un fenomeno fuori controllo. Larghe fasce di popolazione si indebitano per giocare. E tutto questo prima dell’arrivo della pandemia, i cui effetti vedremo solo nei prossimi mesi». Sciarrone Alibrandi lo chiarisce senza mezzi termini: nessuno vuole aiutare i furbetti ad essere ancora più furbi, ma non si può ignorare la reale difficoltà di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese. E allora si indebita. «Un passo in avanti importante si sarebbe realizzato con l’entrata in vigore del nuovo codice della crisi di impresa – spiega Sciarrone Alibrandi -, la cui entrata in vigore è stata però, a causa del Covid-19, rinviata di un anno, al primo settembre 2021.
Così rimaniamo scoperti e invece è necessario fare presto. Per questo, con un gruppo di colleghi e professionisti del settore, abbiamo proposto di portare alcune delle nuove norme del Codice all’interno della già esistente legge n. 3 del 2012, che ne risulterebbe assai migliorata nell’immediato. L’idea è che la nostra proposta possa essere accolta nell’ambito del decreto Semplificazioni, visto che stiamo parlando di un modo concreto per semplificare le procedure esistenti e renderle più efficaci. Questo ci consentirebbe di dare una risposta rapida alle tante famiglie oggi in difficoltà e che diventeranno ancora più numerose nei prossimi mesi».
Vantaggi diffusi
Lo schema legislativo messo a punto dal gruppo di lavoro coordinato da Sciarrone Alibrandi prevede cinque concreti miglioramenti alla normativa esistente e porta a un vantaggio evidente non solo per i creditori, ma per tutto il sistema.
Anzitutto si va a considerare l’intero nucleo famigliare del debitore e non il singolo; vengono ammessi alle procedure
L’obiettivo è il decreto Semplificazioni. Il Parlamento aveva già valutato e accolto queste istanze. Non perdiamo tempo
anche i soci illimitatamente responsabili di Sas, per quella quota di debiti che non rilevano come attività di impresa; vengono prese in considerazione anche le cessione del quinto dello stipendio, una forma di finanziamento che spesso in Italia raggiunge interessi elevati; si prevede una maggiore responsabilizzazione del finanziatore, che non potrà opporsi al piano di ristrutturazione se non è stato in grado di valutare adeguatamente il merito creditizio del finanziato (previsione in linea con gli orientamenti della Corte di giustizia europea che da ultimo nel marzo 2020 ha ribadito l’importanza di sanzioni efficaci sotto questo profilo). Infine, un’idea totalmente nuova per il panorama italiano, visto che viene introdotta la possibilità della esdebitazione, ovvero, se sono evidenti la buona fede e la mancanza di dolo, è concessa, una volta sola, la possibilità di ripartire, senza conseguenze. Un refresh, come dicono all’estero. «È un momento decisivo – conclude Sciarrone Alibrandi – una situazione già fragile a febbraio rischia di divenire drammatica nelle prossime settimane. Per questo è necessario intervenire subito. Il Parlamento aveva già valutato e accolto queste istanze nel corpo del nuovo codice della crisi d’impresa: non c’è ragione che famiglie e consumatori attendano più di un anno. È necessaria una risposta veloce, per favorire la tenuta sociale del Paese».
Anche Papa Francesco guarderebbe con favore a un intervento in questa direzione.
Francesco Starace (76,24) consolida il suo primo posto nella classifica Top Manager Reputation, l’osservatorio permanente di Reputation Science sulla reputazione online dei vertici delle aziende attive in Italia. Il ceo di Enel, ha annunciato per novembre un piano industriale che disegni il volto del gruppo nel 2030. Medaglia d’argento per John Elkann (73,31) che ha ottenuto per Fca l’erogazione del prestito da 6 miliardi, al centro di un acceso dibattito. Con la ripresa del campionato risale al terzo posto Urbano Cairo (70,50), che ha spronato i campioni del Toro a dare il massimo per «riprendersi tutto». Quarto posto per il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina (68,45) che ha firmato con Gucci un piano a supporto del made in Italy, nell’ambito del programma Sviluppo Filiere, lanciato da Intesa nel 2015 e rimodulato alla luce della crisi prodotta dalla pandemia. Si conferma al quinto posto Claudio Descalzi (64,21) che rafforza la collaborazione tra Eni e Korea Gas, punta sulla riorganizzazione in chiave green e firma il MOU con Fincantieri per l’intesa sulla decarbonizzazione. Grande escalation di Francesco Caio (58,18), presidente di Saipem, che sale di quindici posizioni e arriva al decimo posto grazie soprattutto alla partecipazione al progetto di transizione energetica in Monzambico. Sesto posto per Giorgio Armani (61,69) che sale di uno, seguito da Remo
Ruffini (60,13). Stabili Matteo Del Fante (60,02), Marco Alverà (59,09) e Alessandro Benetton (56,41). Sale di tre e arriva in dodicesima Leonardo Del Vecchio (56,14), seguito da Pietro Salini (55,92), Fabrizio Palermo (55,86) e Alberto Bombassei (55,71). In Top 100 crescite rilevanti di: Renzo Rosso che si avvicina alla top 15 (18°,+3); Andrea Agnelli (16°,+8) e Antonio Percassi (26°,+13); Tiziano Onesti (31°,+9) per i risultati Adp in forte crescita, il rilancio del turismo con la nuova offerta estiva di Fs e Trenitalia e la riapertura degli aeroporti di Bari e Brindisi; Ferruccio Ferragamo (36°+28) nominato Cavaliere del lavoro, segna il boom del titolo in Borsa; Stefano Donnarumma (67°) che dopo il primo mese alla guida di Terna sale di dodici posizioni.