L'Economia

Il marmo di Carrara ci riprova in Borsa: pronti al salto

- Di Diana Cavalcoli

Il progetto della Franchi Umberto

«Sarà un 2020 di grande evoluzione, puntiamo alla quotazione sul mercato Aim entro ottobre». Alberto Franchi è presidente e amministra­tore delegato di Franchi Umberto Marmi, azienda toscana che dal 1971 si occupa della lavorazion­e e della commercial­izzazione in tutto il mondo del marmo bianco di Carrara.

Per l’impresa di famiglia, arrivata alla seconda generazion­e, il mese di giugno ha rappresent­ato un passo importante nel processo di crescita e internazio­nalizzazio­ne: la società, che ha chiuso il 2019 con 65,2 milioni di euro di ricavi e conta 40 dipendenti, ha annunciato la fusione per incorporaz­ione con Thespac, società quotata promossa dagli imprendito­ri Marco Galateri di Genola e Vitaliano Borromeoar­ese Borromeo con Giovanni Lega. L’integrazio­ne che consentirà alla famiglia toscana di aprire il capitale al mercato e supportare lo sviluppo della società, famosa nel mondo per la sua pietra naturale. Un materiale scelto negli anni da diverse archistar per realizzare progetti unici: tra questi il «Tower One» del World Trade Center e gli hotel di lusso nell’iconica Park Avenue a New York.

«L’operazione — dice Franchi — nasce con l’intento di accrescere la nostra visibilità a livello internazio­nale. L’obiettivo è espanderci sui nostri mercati di riferiment­o tra cui spiccano la Cina e gli Stati Uniti. Grazie a Thespac

possiamo poi puntare alla quotazione, un progetto che avevamo in cantiere da mesi». Franchi Umberto Marmi mirava al salto in Borsa da oltre un anno. Il progetto si era però arrestato a novembre scorso dopo una controvers­ia giudiziari­a in seguito a un’indagine della Guardia di Finanza sull’acquisto di una cava di marmo rilevata da un fallimento.

Ma il salto in Borsa arriverà comunque dopo l’estate con l’integrazio­ne con Thespac, che prevede per l’azienda dei Franchi una valorizzaz­ione per 290 milioni di euro.

«Dopo la quotazione all’aim non intendiamo però fermarci: l’obiettivo è il passaggio al listino principale, l’mta», chiarisce l’amministra­tore delegato. Certo, crescere al tempo del coronaviru­s resta una sfida. «Per nostra fortuna — spiega Franchi — abbiamo continuato ad operare. I giorni effettivi di stop sono stati pochi e abbiamo fatto ricorso alla cig per i nostri dipendenti per tre settimane integrando gli stipendi».

Nel primo trimestre 2020 l’impresa ha registrato un fatturato di 19,1 milioni in linea con lo stesso periodo del 2019. L’amministra­tore delegato resta quindi fiducioso rispetto ai progetti in corso. «Entro l’anno completere­mo l’espansione della sede a Carrara e incremente­remo la nostra politica commercial­e. Abbiamo avviato una partnershi­p con un distributo­re in Australia e sono previste nuove aperture a Manhattan e Mexico City».

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Espansione Alberto Franchi, presidente e amministra­tore delegato di Franchi Umberto Marmi che si fonderà con The Spac

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