SAGRE, FESTIVAL, MATRIMONI UN’ESTATE (QUASI) NORMALE
Per luglio e agosto le prenotazioni sfiorano l’80% di riempimento delle strutture ricettive Le iniziative della Regione per impedire le chiusure e attrarre le compagnie aeree
Dopo «un giugno incerto, siamo ripartiti: il Covid non poteva e non doveva fermare la crescita del turismo in Puglia. Un comparto che produce 9 miliardi di valore aggiunto, il 13,6% dell’economia regionale, e che a giusta ragione deve essere considerato alla stregua del settore industriale». L’assessora pugliese Loredana Capone riassume le iniziative e incrocia le dita. Le prenotazioni per luglio stanno arrivando: alcune strutture sono all’80% di saturazione. E alla Regione Puglia arrivano da Booking.com previsioni positive anche per agosto: nella settimana dal 9 al 16, superano già il 70% delle camere prenotate alcune delle principali destinazioni di villeggiatura come Vieste, Manfredonia, Polignano, Ostuni, Otranto, Gallipoli, Porto Cesareo e Maruggio.
Il livello è basso se paragonato al passato e per di più non è diffuso omogeneamente nella rete delle strutture ricettive. Ma è un segnale confortante. La ripresa, debole per ora, si sta manifestando. Frutto di due fattori combinati: la bassa incidenza della pandemia in Puglia e lo sforzo che la Regione sta facendo per sostenere un comparto che sembrava al tracollo dopo i fasti degli anni passati. Nel 2019 sono stati registrati 4,2 milioni di arrivi che hanno sviluppato 15,4 milioni di presenze, all’ottavo posto in Italia per numero di turisti (alle spalle di big come Veneto, Trentino, Toscana ma prima di
Liguria, Sicilia, Sardegna).
Le misure
La Puglia piace e continua a essere una meta ambita. Le iniziative della Regione per sostenere le imprese e incoraggiare gli arrivi sono state numerose. In tre casi si tratta di misure schiettamente agevolative. La prima, Microprestito, si rivolge a microaziende fino a cinque dipendenti e concede finanziamenti fino a 30 mila euro, il 20% a fondo perduto. La seconda è il «Titolo II» per le Pmi: garantisce fino a 2 milioni di finanziamento, il 20% a fondo perduto che sale al 30% se in azienda viene mantenuta l’occupazione pre-covid. La terza, specifica per il turismo, mette 40 milioni a disposizione delle strutture ricettive, alberghiere ed extralberghiere. Qui si tratta della concessione a fondo perduto, fino a 70 mila euro, allo scopo di incentivare l’apertura e il funzionamento della struttura. Si capisce che l’obiettivo è impedire la ritirata delle imprese per indurle a rimanere aperte. Ma pure questo non è sufficiente: in una regione priva di Alta velocità ferroviaria, i collegamenti aerei restano centrali. Per questo la giunta di Michele Emiliano ha lanciato una call con incentivi fino a 70 mila euro per ogni società e scritto una lettera alle principali compagnie aeree perché riprendano i voli su Bari e Brindisi (7 milioni di passeggeri nel 2019).
Sono arrivate risposte da Ryanair (pronta a garantire il 40% dei voli dell’estate 2019), easyjet, Volotea, Wizz, Swiss, S7 (per il collegamento con Mosca). Lo sforzo per tenere in piedi il comparto è notevole ed è giustificato: Banca d’italia, nell’ultimo rapporto sull’economia pugliese, considera il turismo uno dei tre punti futuri di forza con l’agroalimentare e le costruzioni. «Ora — dice Capone — stiamo lavorando al segmento degli eventi e delle feste matrimoniali. Abbiamo istituito un fondo, il wedding fund, per sostenere le spese sopportate da tour operator, agenzie di viaggio e wedding planner per organizzare la festa in Puglia».
Gli eventi