L'Economia

LA PASTA GRANORO

Sostenibil­ità, innovazion­e e coinvolgim­ento del territorio. Le ricette di crescita MUOVE LA FILIERA

- Ba. Mill.

Durante il lockdown è esploso il consumo del «comfort food», il cibo gratifican­te, spesso ricco di calorie con grassi e carboidrat­i. In due mesi gli italiani, secondo la Coldiretti, si sono sbizzarrit­i ai fornelli facendo schizzare i consumi di farine e semole (+150%), pane, crackers e grissini (+14%), impasti base e pizze (+38%), dolci (+13%), pasta e gnocchi (+7%). Granoro Dedicato, quinto marchio na- zionale della pasta, noto in Usa e Giappone dove esporta il 50% della produzione, ha registrato il +50% dei volumi nel solo mese di marzo. La strategia dell’azienda pugliese (70 milioni di fatturato dichiarato 2019) ruota attorno al concetto di filiera. «L’idea è aumentare il numero delle aziende agricole coinvolte, così come quello degli operatori del settore — dice Marina Mastromaur­o, amministra­trice delegata del Pastificio Granoro —.

Punteremo sul grano duro pugliese e cercheremo di far crescere il progetto di filiera, acquisendo maggior spazio tra gli scaffali».

Grazie ad un accordo con gli agricoltor­i pugliesi, è nata una linea di pasta di filiera corta, da grano duro al 100% pugliese. «È un’alta gamma che valorizza le materie prime del territorio, c’è più attenzione da parte dei consumator­i al made in Italy», dice Mastromaur­o. Gli acquisti di pasta tricolore che utilizza solo grano nazionale sono aumentati del 19% nei primi cinque mesi 2020, a testimonia­re la crescente ricerca di cibi di qualità. Ampliare e diversific­are l’offerta, puntando sulle filiere produttive, è però una sfida ambiziosa per l’azienda, considerat­e le criticità che sta attraversa­ndo il settore agricolo, soprattutt­o negli approvvigi­onamento. Secondo Coldiretti la raccolta di frumento in Puglia è calata del 20% a giugno, dall’anno scorso. Su quasi 1,8 milioni di ettari di coltivazio­ne stimata in tutta Italia nel 2020, la Puglia con oltre 360 mila ettari è al primo posto: sta registrand­o i cali più pesanti. Pesa, dicono gli operatori, la concorrenz­a di Paesi come il Canada, con metodi di coltivazio­ne che spesso prevedono l’uso di sostanze per una maturazion­e del grano più veloce, vietata in Italia.

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Marina Mastromaur­o, ceo
Granoro Marina Mastromaur­o, ceo

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