Il guanto sensibile traduce la lingua dei segni
Traduce all’istante la lingua dei segni: è il guanto realizzato dai bioingegneri dell’università della California di Los Angeles. In polimeri leggeri, si compone di sensori elettronici sottili ed estensibili, economici e di lunga durata. Realizzati con filati a conduzione, i sensori percorrono le dita, rilevano i movimenti delle mani e li trasformano in segnali elettrici. Un circuito stampato della dimensione di una moneta, all’altezza del palmo, li trasmette poi a uno smartphone che tramite un’app pronuncia le frasi corrispondenti ai vari segni al ritmo di circa una parola al secondo. L’università ha già presentato la richiesta di brevetto per la tecnologia. Che, supportata da un algoritmo di apprendimento automatico specifico, riesce al momento a decifrare numeri, lettere e oltre 600 parole del linguaggio dei segni americano. Un modello commerciale richiederebbe un ampliamento del vocabolario: a questo stanno lavorando i ricercatori ora.
Mantello magico
All’università di Harvard hanno inventato un tessuto in nanofibre che protegge sia dai proiettili sia dalle fiamme. Pensato per soldati, vigili del fuoco, astronauti e chiunque lavori in ambienti estremi, è leggero e può coprire tutto il corpo. Gli scienziati hanno dovuto superare un limite strutturale, la differente struttura molecolare per la protezione meccanica e l’isolamento termico. Sono così partiti da una soluzione polimerica liquida che grazie a forza centrifuga, aria e bagni specifici si trasforma in nanofibre, abbastanza ordinate per la protezione balistica e abbastanza in disordine per quella termica. In dieci minuti si possono produrre tessuti di 30 centimetri per dieci. L’università ha presentato domanda di brevetto.