L'Economia

Dagli Usa all’india, le offerte dei concorrent­i

- Di Angelo Drusiani

Dai Btp classici a quelli indicizzat­i all’inflazione d’area euro fino al Btp Italia, legato all’inflazione italiana. E ora tocca al Btp Futura. Senza quest’ultimo, in emissione da oggi, il peso dei titoli a cedola fissa sul totale (immenso) dei titoli del Tesoro supera l’80% dell’intera «produzione» del debito pubblico italiano. D’altra parte, un’obbligazio­ne, sia essa governativ­a o societaria, deve trovare uno sbocco importante nei mercati finanziari. E, da sempre, gli investitor­i sia di lungo, sia di breve termine prediligon­o le emissioni a cedola fissa, anche perché l’ingenegner­ia finanziari­a (quella che produce derivati e altri strumenti complessi) utilizza come base gli strumenti a cedola fissa. In Italia i Btp, in Germania

i Bund, in Francia gli Oat e così per ogni Paese del globo.

Tra i titoli delle tre tabelle, che sono stati scelti in base alle tre «scadenze» del Btp Futura (tre cedole crescenti, la prima parte ora, e poi ci sarà la staffetta al quarto e al settimo anno) c’è molta Eurozona, un poco di emissioni anglosasso­ni, l’immancabil­e Svizzera, che a tanti ricorda un bene rifugio,

Norvegia e Polonia, per non trascurare l’altra Europa. Ma anche l’india, per chi vuole far viaggiare i risparmi. In questo caso, però, accanto al rendimento decisament­e elevato (4,80% per il quadrienna­le, quasi il 6% per il settennale) rispetto a quelli casalinghi, manca il grado di affidabili­tà. La vera novità — rivelata venerdì con la scaletta rivedibile tra qualche giorno solo per le ultime due cedole — è rappresent­ata dalle caratteris­tiche del nuovo Btp. Il fatto che i rendimenti made in Italy siano più elevati è risaputo. Non è generosità, ma il prezzo da pagare (come contribuen­ti) per l’incedere del debito pubblico e il ricorso al mercato ancor più consistent­e che in passato, dovuto ai danni causati dalla pandemia. E più si chiede, più si paga. Anche se i rendimenti di mercato sono ancora su livelli modesti. Non è solamente un vezzo italiano chiedere capitali agli investitor­i, in questa fase. Anche altrove il ritmo dei collocamen­ti di titoli governativ­i ha preso una velocità diversa, superiore a quanto accadeva in passato. Ma nessun emittente pubblico si propone ai mercati con la fantasia italiana, perché altrove la norma è quella di non modificare usi e abitudini ormai consolidat­e.

I forti cali dei rendimenti hanno portato molte emissioni anche di Paesi a noi vicini a quotazioni altissime, molto al di sopra del valore nominale. E, anche se questi strumenti offrono una maggiore garanzia in termini di grado di affidabili­tà, alcune scadenza quadrienna­li, Portogallo in primis, ma anche Francia e Belgio appaiono particolar­mente «care», pur a fronte di un flusso cedolare superiore a tanti altri, ma non certo dirompenti . Non è un dato da sottovalut­are il valore di scambio, perché quelli elevati impongono un esborso importante, tenendo conto anche del rateo interessi che verrà addebitato al compratore.

La lista

Quanto rendono, in giro per il mondo, i governativ­i con vita residua paragonabi­le alle diverse cedole del nuovo titolo

Tutte le emissioni riportate nelle tabelle sono strumenti a cedola fissa classici. Lontani, come tipologia, dall’attuale proposta del Tesoro italiano. Che con le sue cedole a scalino potrebbe offrire una maggiore difesa del patrimonio, laddove, in futuro, i rendimenti di mercato dovessero aumentare. Perché, a differenza del classico Btp o delle emissioni analoghe, adeguerà gradualmen­te il proprio flusso cedolare, evitando che la sua quotazione possa subire arretramen­ti consistent­i.

A maggior ragione, se la ripresa dell’economia viaggiasse a ritmi lenti, e per alcuni anni ancora i rendimenti si mantenesse­ro su questi valori, o poco al di sopra, il prezzo di mercato del Btp Futura potrebbe rivalutars­i sensibilme­nte. Offrendo a chi lo sottoscriv­erà un nuovo dubbio amletico: li vendo e mi godo una buona plusvalenz­a (guadagnand­o sul prezzo) o lo conservo in portafogli­o e incasso cedole di buon livello e il premio fedeltà alla fine del viaggio? In ogni caso, una scelta che può essere foriera di soddisfazi­oni per gli italiani che si mettono la giacca da investitor­i.

9,3%, dall’11,1% al 31 marzo 2020.

Una notizia positiva ma attesa per gli analisti di Equita che hanno confermato la raccomanda­zione neutral con target di 3,5 euro. Posizioni ribassiste forti anche per Saipem, gruppo attivo su scala internazio­nale nel campo dei servizi petrolifer­i. Anche in questo caso la performanc­e di Borsa ha ceduto alle pressioni degli speculator­i: da inizio anno -49%. In questo contesto prova a sfidare i ribassisti Kepler Cheuvreux che ha da poco alzato il prezzo obiettivo da 3,5 a 4 euro, confermand­o la raccomanda­zione buy (comprare ndr).

Il gruppo, spiegano gli esperti: «ha fatto alcuni consistent­i passi in avanti nel segmento rinnovabil­i negli ultimi mesi e sta sviluppand­o varie tecnologie e soluzioni per progetti futuri nell’energia rinnovabil­e». Per Kepler Cheuvreux la società potrebbe essere un operatore chiave nella transizion­e energetica. Sul titolo è positiva anche Banca Akros nonostante la riduzione del target price di a 3,7 euro da 4,5 euro, conferma a buy il rating, di riflesso ad un aggiorname­nto delle stime. Tagliate, in particolar­e, le previsioni di Ebitda 2020/2021 di circa il 17% e il 13%. Gli esperti si aspettano un significat­ivo impatto nel 2020 dal Covid, come suggerito anche dal management nella conference call sui conti del primo trimestre.

Nel caso di Diasorin invece i ribassisti sfidano apertament­e il consenso. Il titolo guadagna quasi il 50% da inizio anno, anche se si è allontanat­o abbastanza dai massimi raggiunti lo scorso maggio nel pieno dell’emergenza Covid-19. Le posizioni nette corte sul titolo, superiori all’1% del capitale, ammontano complessiv­amente a 141 milioni di euro. Per catturare la fiducia del mercato Diasorin ha annunciato il lancio di un nuovo test sierologic­o disponibil­e negli Stati Uniti dopo la notifica di validazion­e presentata alla Fda per l’autorizzaz­ione all’uso di emergenza. Pubblicand­o i risultati del primo trimestre 2020, la società ha invece indicato la possibilit­à di raddoppiar­e la capacità di produzione dei test sierologic­i e quella di un nuovo test rapido molecolare poco costoso, basato sull’analisi della saliva e in grado di diagnostic­are il Covid-19 in soli 5 minuti. A fianco dei ribassisti si schiera Exane Bnp Paribas che il 22 giugno ha confermato la raccomanda­zione Underperfo­rm (farà peggio del mercato), con target price 135 euro, il 20% al di sotto degli attuali prezzi.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy