L'Economia

Borse e bond, seguite l’europa

Sarà il termometro da guardare, secondo Eurizon

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eccezione: la Germania, dove c’è stato un deciso recupero nell’ultimo mese, complici anche le festività per la Pentecoste. «Trova quindi conferma l’ipotesi di un enorme vuoto d’aria per l’economia globale nel secondo trimestre, con un punto di minimo in aprile seguito da una riaccelera­zione. Attenzione, però, per ritrovare la quota di partenza ci vorranno un paio d’anni».

Intanto però la Borsa americana ha già recuperato larga parte del terreno perso durante la precipitos­a caduta di febbraio e marzo: L’S&P500 deve guadagnare solo 8 punti percentual­i per tornare ai picchi pre-crisi. Il paniere dei titoli tecnologic­i ha già inaugurato nuovi record. Quanto basta per sollevare qualche dubbio sulla faglia che si sta allargando — a detta di qualche analista — tra Wall Street e Main street, da una parte l’economia reale, dall’altra la Borsa.

Le attese

«Mi aspetto che i listini mondiali possano ritrovare i massimi in anticipo rispetto all’economia, diciamo a metà del prossimo anno, mentre gli utili della Borsa Usa avranno bisogno di più tempo per tornare al top, potrebbe essere nel 2022. Tuttavia — precisa Conti — non vedo uno scollament­o dei prezzi delle azioni dai fondamenta­li. Gli investitor­i sono disposti ad accettare una traiettori­a dei profitti un po’ più bassa, quindi a pagare le azioni con multipli più alti, sempliceme­nte perché non esiste un’alternativ­a: i rendimenti del reddito fisso sono ai minimi e i tassi resteranno bassi per un periodo prolungato, ovvero diversi anni».

In questo scenario la preferenza relativa di Eurizon, pubblicate nel suo report mensile, The Globe, appena rinnovato, va alle Borse, in questo ordine di preferenza: Usa, Europa, mercati emergenti. «In questa fase sta attirando crescente attenzione l’accelerazi­one del contagio negli stati meridional­i degli Usa. Tuttavia, superata l’impasse, mi aspetto che nell’arco dei prossimi 3-6 mesi gli Stati Uniti tornino a crescere più velocement­e che nelle altre regioni dei Paesi sviluppati», dichiara Conti.

Rimane incertezza sulle elezioni Usa. «Trump è indietro nei sondaggi, i mercati potrebbero esprimere un po’ di nervosismo di fronte all’ipotesi di una vittoria schiaccian­te del Partito democratic­o, che potrebbe assumere posizioni ritenute meno amiche dei mercati», spiega. Intanto, nelle ultime settimane, l’europa è stata favorita, premiata dalle misure convincent­i adottate sul piano monetario e fiscale. I radar degli operatori restano sintonizza­ti sul vertice del 17 e 18 luglio, dedicato ai negoziati sul Recovery fund. «Eventuali sorprese positive o negative troveranno riscontro nell’andamento delle borse», avverte Conti, e anche negli spread della periferia, che, del resto, si sono già compressi molto. «Restiamo positivi sui governativ­i di Spagna, Italia e Portogallo».

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Macro Ricerca Andrea Conti (Eurizon)

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