Così gli italiani ricominciano a investire
Una ricerca Censis-assogestioni mostra un interesse a cogliere le opportunità aperte dalla crisi. Andando oltre il cash
Cambia radicalmente il rapporto delle famiglie italiane con il risparmio. E contemporaneamente fa un passo evolutivo importante anche la figura del consulente finanziario. È l’effetto coronavirus. Tra lockdown, incertezza e cautela, i consumi si sono ridotti, mentre i «salvadanai» venivano messi all’ingrasso. Allo stesso tempo, però, è cresciuta la percezione delle opportunità che è possibile cogliere sul mercato, per esempio in settori come quello della sanità e della tecnologia. Ed è qui che entra in gioco il consulente finanziario, con un ruolo che taglia trasversalmente le diversità e le caratteristiche tipiche di ogni famiglia.
Il lavoro
Censis e Assogestioni hanno voluto analizzare questo fenomeno con un progetto di ricerca sulle differenze nelle scelte di investimento finanziario delle famiglie italiane che sarà presentato in un webinar in calendario il prossimo 9 luglio dalle 11 alle 13 (è possibile registrarsi all’evento direttamente dal sito https://eventi.salonedelrisparmio.com). L’obiettivo della ricerca è definire al meglio le caratteristiche strutturali della propensione al risparmio degli investitori attraverso un dimensionamento e un’analisi approfondita delle «diversità» e dei gap che separano i differenti profili, sia per quanto riguarda i comportamenti e le scelte assunte sia per quanto riguarda le diverse prospettive.
La diversity conta. È la risposta secca al quesito posto nella ricerca Censis-assogestioni. L’insieme dei connotati economici, socio-demografici, culturali, di forme familiari e stili di vita ha un peso specifico significativo nelle decisioni di investimento delle famiglie italiane. Ne sono ben consapevoli i consulenti finanziari che, come emerge dai risultati della ricerca, sono alle prese con portafogli clienti ad alta differenziazione interna, tanto da reputare l’approccio e la gestione delle diversità una priorità per cui sono pronti a ricevere una formazione ad hoc. E il peso della diversity è destinato a crescere poiché è legato a un fenomeno più profondo della società: la personalizzazione degli ambiti di vita, che coinvolge anche la gestione del risparmio e le decisioni di investimento.
Tra paura e opportunità
Il 68% degli italiani dice di essere impaurito, in generale e per i propri risparmi. Una paura che si salda, rinforzandosi, con l’incertezza. Gli italiani sono convinti che tutto può succedere e questo li rende estremamente cauti nelle scelte e nel rapporto con le proprie risorse. Di conseguenza è cresciuta la propensione al cash cautelativo. Infatti, oltre al decollo della liquidità nei portafogli familiari, come certificato da Banca d’italia, c’è un 34,1% di italiani che punta al potenziamento del cash in portafoglio. Ma se da un lato a livello sociale vincono paura, incertezza e cautela, dall’altro lato i professionisti della consulenza finanziaria hanno colto anche un guizzo importante nella propria clientela, che rimane vigile sulle opportunità da cogliere sul mercato.
In questa fase emerge una mission specifica per i consulenti finanziari, che taglia trasversalmente le diversità. Ed ecco che, oltre alle più consolidate funzioni di valutazione di rendimenti e rischi, gli italiani dai consulenti finanziari si aspettano e apprezzano la capacità di accompagnarli, di aiutarli a capire e scegliere, vincendo paure, incertezze e, più ancora, cautele e quella propensione ormai quasi naturale, al cash precauzionale. D’altronde, la nuova complessità del rapporto con i propri soldi, non può che stimolare un più intenso rapporto con i consulenti finanziari di cui, come rilevato, gli italiani sono molto soddisfatti (l’81% del campione intervistato), anche per il supporto avuto nel periodo dell’emergenza.
Fabio Galli
Bollino per i fondi che non le usano