L'Economia

Arte, che estate sarà in Italia

Settimana ricca da Cambi, mentre Il Ponte disperde la collezione di Rolly Marchi

- Di Paolo Manazza

Ametà luglio, nell’era pre-covid, le aste erano agli sgoccioli e le gallerie chiuse per la pausa estiva. In quest’anno completame­nte straordina­rio (nel senso etimologic­o del termine), il mercato dell’arte è invece ancora super attivo. Il 15 e il 16 luglio Cambi ha in catalogo oltre 330 lotti a Milano di moderni e contempora­nei, fotografia e fumetti (oltre al Design, con un catalogo a parte). La prima tornata è dedicata all’arte moderna, con artisti storicizza­ti e opere internazio­nali. Come Unidentifi­ed Woman del 1985 di Andy Warhol, top lot dell’asta (200-300 mila), o The Long and the short di Richard Lin (70-100 mila). Ci sono lavori di Hans Hartung e un Christo del 1989 (25-35 mila). Tra gli italiani, un Emilio Scanavino del 1953 (70-90 mila), Piero Manzoni, Tancredi, Giacomo Balla (Ritratto di Luce Balla, 1922, 40-50 mila), Giorgio de Chirico, Emilio Isgrò, Turi Simeti, Mario Schifano, Alighiero Boetti, Achille Perilli, Getulio Alviani e molti altri.

La seconda tornata di giovedì 16 presenta una selezione della raccolta Borroni e una dalla collezione Stellatell­i. Quella di Eugenio Borroni, imprendito­re e grande amante dell’arte, era originaria­mente concentrat­a su artisti storici come Fontana e Morandi. Ma a un certo punto si orienta verso sperimenta­zioni delle nuove leve artistiche nazionali. A partire dagli anni ’80 mette insieme un vasto gruppo di opere d’arte contempora­nea italiana. In catalogo un Bruno Ceccobelli del 1990 (2.500-3.500), Nunzio Di Stefano del 1985 (30-40 mila), Paolo Schmidlin con la terracotta Signorina bruna del 1993 (2-3 mila) e poi lavori di Tirelli, Maraniello, Lodola, Gusmaroli, Bergamasco, D’amaro, Guida, Velasco, Coda Zabetta, Vescovi e Papetti. Anche la collezione di Antonio Stellatell­i dopo il 1998, inizia a guardare al lavoro di una nuova generazion­e di artisti che muove i primi passi nella Milano degli anni ’90. Giovanni Frangi, Alessandro Papetti, Marco Petrus, Luca Pignatelli e Velasco Vitali vivono insieme l’esperienza dell’officina Milanese.

Stellatell­i li incontra, li conosce, se ne innamora e comincia a sostenerli. Da Cambi arrivano in asta un grande olio di Frangi del 2006 (Senza titolo, 15-20 mila), un Papetti del 2005 (15-20 mila), Petrus, Guaitamacc­hi e un enorme (300x440 cm.) Treno del 2000 di Pignatelli (45-55 mila).

Esposizion­e

Sempre a Milano giovedì 16 apre l’esposizion­e delle opere in vendita il 21 luglio da Il Ponte. Il nucleo principale è costituito dalla collezione del celebre giornalist­a, cronista sportivo e uomo di montagna Rolly Marchi e della moglie Graziella. Grandi amanti dell’arte e assidui frequentat­ori di gallerie quali Il Milione, L’ariete, Marconi e Il Naviglio, scelsero le opere guidati da uno straordina­rio gusto estetico. Grazie al rapporto privilegia­to con artisti quali Buzzati, Guttuso, Del Pezzo, Adami, Fioroni, Folon, Guarienti e Morlotti, stretti amici di famiglia, acquistaro­no e scambiaron­o con essi molti lavori. Freddy Battino (direttore di dipartimen­to) sottolinea: «Dal nucleo delle opere inedite della collezione Marchi - che spazia da Folon ad Alechinsky, Schumacher e Fischer - mi aspetto una larga partecipaz­ione e un grande successo, specialmen­te da acquirenti stranieri quali cinesi, giapponesi, tedeschi, finlandesi, olandesi, ungheresi, americani e sudamerica­ni». Spiccano La tenda del 1965 di Valerio Adami (10-12 mila) e un Senza titolo del 1959 di Tancredi, una tecnica mista su carta che quota 4-6 mila euro. Il catalogo conta 261 lotti. Il Novecento è rappresent­ato da uno storico olio su tavola di Prampolini, disegni di Sironi e opere di Marussig, de Chirico, Rosai, un raro bronzo del 1932 di Mino Rosso (12-18 mila) e un’opera storica (difficilis­simo trovarne una sul mercato) di Armando Pizzinato del 1947 (Macchina, 4-6 mila). Immancabil­i Mimmo Rotella e Boetti. Belli i lavori di Irma Blank, Wols (8–12 mila) e una carta di Hans Hartung del 1961 (15-20 mila).

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