Passione podcast: gli italiani in ascolto sono oltre 7 milioni
Due utenti su dieci pagano il servizio
Lo smartphone è il device più utilizzato, il 30% si connette non solo per svago ma per le lingue e la formazione professionale
Sono sempre di più gli italiani che ascoltano i podcast, gli editori continuano ad aumentarne la produzione e le aziende guardano a questo nuovo media con un interesse che cresce di mese in mese. A fine 2019 gli ascoltatori erano circa 7 milioni al mese, poco più di un quarto della popolazione tra i 16 e i 60 anni, ma con il lockdown questi numeri dovrebbero essere cresciuti ulteriormente. Il modello di business dei podcast si basa da un lato sulle sottoscrizioni, dall’altro sulle inserzioni commerciali. L’ascolto, mette in luce una ricerca commissionata di BVA Doxa presentata con Oone, la digital unit di Industree Communication Hub, realizzata a Maggio su campione di mille italiani digitali (connessi al web), avviene oggi prevalentemente in modalità gratuita (o grazie ai pacchetti di altri abbonamenti), mentre due utenti su dieci pagano per poterne fruire. Il mondo del podcast, conferma l’indagine, è oggi molto noto: quasi il 90% degli italiani sa che esiste mentre il 39% lo conosce bene. Oltre il 90% degli interpellati li ascolta mentre il 64% lo fa almeno settimanalmente.
L’audio abbinato alle potenzialità della tecnologia piace dunque ai nostri connazionali, tanto che le aziende stanno iniziando a sfruttare questo nuovo canale per pianificare le proprie campagne pubblicitarie. «Chi ascolta i podcast lo fa sulla base dei propri interessi, quando e dove vuole, e rappresenta dunque un target in genere difficile da raggiungere», spiega Antonio Filoni, Partner e Head of Digital Offering di Bva Doxa. «I numeri di ascolto non sono sempre molto elevati e quindi non si prestano tanto alle campagne con obiettivi di brand awareness, ma sono ideali per quelle comunicazioni in grado di migliorare il percepito di reputazione della marca, favorendo così la vendita di prodotti e servizi». Perché questo accada, però, «è importante che il brand metta in atto una comunicazione che sia il più possibile affine al contenuto del podcast». L’attinenza con il tema del podcast rende infatti più interessante il messaggio pubblicitario, tanto che l’inclinazione ad esempio verso i progetti di branded podcast è molto elevata (81%) se la tematica è di interesse. La presenza della pubblicità nei podcast è tra l’altro ricordata dalla maggioranza dei fruitori (80%) nonostante la presenza degli annunci commerciali risulti meno invasiva rispetto ad altri media (solo il 16% dice di imbattersi speso in annunci commerciali).
Il momento migliore per il posizionamento della pubblicità, a detta degli utenti, è all’inizio del programma, mentre le interruzioni successive sono poco gradite. Ma quali sono i temi di maggior interesse e quale è il modo con cui gli italiani si approcciano ai podcast? Tra le tematiche più apprezzate figurano l’intrattenimento, l’informazione, la musica, i reportage e gli approfondimenti politico-sociali. Se gli interessi personali e l’intrattenimento sono dunque in testa alle preferenze, la ricerca mette in luce come il 30% del campione ascolti podcast anche su temi legati alla professione, così come è diffuso l’utilizzo per la formazione e i corsi di lingue straniere. Chi li ascolta lo fa in gran maggioranza mentre svolge altre attività, anche se un buon 37% si ritaglia tempo solo per l’ascolto.
Lo smartphone è il device più utilizzato (67%) mentre la quota degli smart speaker, il supporto audio che sta vivendo un boom di vendite, raggiunge il 10% del campione. Gli utenti t ne fruiscono soprattutto su Spotify e, a seguire e a grande distanza, sui siti degli autori, su Apple Music e Audible (Amazon). In fondo alla classifica Spreaker, Overcast e Stilcher.