TECNOLOGIE, CONTROLLORI E CAOS AUTOSTRADALE
Martedì scorso, sulla A26 tra Ovada e la Liguria di Ponente, c’erano 16 chilometri di coda. Un caos immobile. La dimostrazione che blateriamo di tecnologie avanzate ma non sappiamo o non vogliamo utilizzarle, perché gli apparati organizzativi del Paese restano clamorosamente inadeguati. Nelle infrastrutture le contraddizioni sono evidenti: tra poco, al posto del Morandi, avremo uno dei ponti più belli del mondo, realizzato a tempo di record per mezzo delle tecnologie più avanzate. Il viadotto sorge sulle rovine di una tragedia, costata la vita a 43 persone: principale imputata, la carenza di manutenzione, la stessa di cui soffrono tante altre infrastrutture del Paese. Ma al momento il nodo di Genova, nei suoi grandi tre rami nord, est e ovest è pressoché bloccato, con danni enormi per l’intera economia italiana. Lo sblocco di questa situazione — dovuta ai tardivi lavori di manutenzione — appare complicato da alcune domande senza risposta. In un’intervista, ad esempio, il capo di Autostrade per l’italia Roberto Tomasi dice: «A gennaio avevamo condiviso con il ministero delle infrastrutture nuovi standard di ispezione, elevandoli rispetto al passato. Avevamo avuto l’ok al modello francese Cetu, che già usiamo per interventi nella galleria del Monte Bianco. Questo modello è poi diventato un manuale operativo, inviato il 26 maggio a tutte le concessionarie come nuovo riferimento. Tre giorni dopo, è stata data l’indicazione, solo ad Autostrade per l’italia e solo in Liguria, di smontare entro il 30 giugno tutte le onduline, quando nelle previsioni originarie era chiaro si dovesse fare entro fine anno. Da lì i cantieri e i disagi». Ora, in questa vicenda le responsabilità della società concessionaria sono del tutto palesi. Non a caso, a dicembre, la Corte dei Conti aveva già messo in evidenza un altro crollo: quello degli investimenti dei gestori a partire dal 2009. Ma forse il ministero delle Infrastrutture non ha controllato e monitorato con la dovuta accuratezza che i lavori di manutenzione venissero realizzati.