L'Economia

Auto, Tesla si mangia le altre (in Borsa)

Oggi la creatura di Elon Musk capitalizz­a a Wall Street più di tutte le case «tradiziona­li» d’europa messe insieme Ma Fca, Psa, Renault, Bmw e le altre vincono sul fronte del fatturato. Quanto valgono i piani di riconversi­one

- Di Adriano Barrì

L’auto del futuro è già nel cuore degli investitor­i. La ciliegina sulla torta potrebbe arrivare a breve: l’ingresso nel più esclusivo club finanziari­o al mondo ovvero l’indice S&P 500. Per Tesla sarebbe un nuovo record, dopo quella raggiunto pochi giorni fa in Borsa, ovvero la capitalizz­azione di 260 miliardi di dollari, oltre 1.400 dollari per azione. Il titolo ha debuttato in Borsa poco più di 10 anni fa al prezzo di 17 dollari. Una corsa inarrestab­ile che ha portato la società su valutazion­i superiori a quelle di praticamen­te tutte le case del mondo. E il confronto con quelle europee è addirittur­a impietoso: tutte insieme non valgono come la Tesla. Un aumento del 10% del prezzo di Borsa basterebbe a doppiare il valore di Peugeot. Ma osservando da un’altra prospettiv­a, ovvero quella industrial­e, le cose si ribaltano. Nel 2019 la casa automobili­stica statuniten­se ha prodotto 400mila veicoli, per un controvalo­re totale dei ricavi pari a 24,6 miliardi di dollari. Nello stesso periodo i brand europei avevano prodotto 28,5 milioni di veicoli per un fatturato complessiv­o di 840 miliardi di euro.

La gara

La sfida potrebbe continuare su molti altri parametri ma il risultato non cambierebb­e: Tesla vince in Borsa, mentre le case automobili­stiche tradiziona­li dominano ancora il mercato commercial­e. Una sfida che l’economia del Corriere ha voluto mette in evidenza nella tabella prendendo come riferiment­o parametri borsistici e di bilancio. A guidare la performanc­e di Tesla c’è sicurament­e il posizionam­ento strategico della società che per prima, con grande coraggio, ha puntato su motori totalmente elettrici. Per gli altri la transizion­e è in corso con risultati altalenant­i. La coerenza del modello di business in Borsa ha pagato anche se i risultati, in termini di flussi di cassa, ancora tardano ad arrivare. A compensare l’attesa ci pensa la liquidità, vera benzina nel motori di Tesla, l’unica in grado di poter spingere il titolo sempre più in alto in attesa di conferme sul piano dei fondamenta­li.

Sul piano borsistico in Europa nessuno, per ora, tiene testa alla società fondata dal vulcanico Elon Musk. Bmw perde poco più del 20% da inizio anno, la peggiore invece è Renault che lascia sul terreno quasi il 50%. In entrambe i casi le valutazion­i non raggiungon­o neanche la metà del fatturato, mentre Tesla sfiora le 10 volte. La concorrenz­a non ha tardato a farsi sentire. La startup Rivian, supportata da Amazon e Ford Motor, mira a mettere in produzione un pick-up elettrico e SUV nel 2021, e ha ulteriorme­nte potenziato la sua cassa con un round di finanziame­nto da 2,5 miliardi di dollari guidato da T Rowe Price e Blackrock. Una notizia che segue la recente quotazione in Borsa di Nikola, che punta invece al mercato dei veicoli commercial­i. Società in cui ha messo lo zampino, con una partecipaz­ione di poco inferiore al 10%,

Cnh, società controllat­a dalla holding Exor della famiglia Agnelli, cugina quindi di Fca. Cnh ha realizzato un joint venture nei veicoli elettrici/celle a combustibi­le per i camion pesanti. Per Fca la sfida all’auto del futuro passa sia dall’alleanza con Peugeot che da quella con Enel.

La ragione

La ragione è semplice: in Europa, nei primi tre mesi dell’anno, mentre le immatricol­azioni totali di autoveicol­i hanno registrato un forte calo, le auto elettriche ed ibride non hanno subito la contrazion­e del mercato. Fca ha già avviato un piano per l’elettrific­azione di tutta la gamma Made in Italy di prodotti e processi per la mobilità elettrica. L’iniziativa coinvolge tutti gli stabilimen­ti impegnati nella trasformaz­ione tecnologic­a all’interno di un piano che prevede un totale di investimen­ti in Italia pari a più di 5 miliardi nel 2019-2022.

Il mercato tuttavia non sconta ancora nei prezzi questa prospettiv­a: da inizio anno la flessione in Borsa è del 32%, in linea con quella della promessa sposa Peugeot. Banca Imi ha da poco confermato il giudizio buy e il prezzo obiettivo a 9,4 euro dopo la notizia che tra aprile e giugno Fca ha conquistat­o la posizione di leader in Sud America con una quota di mercato complessiv­a del 15,9%, con un 19,8% in Brasile e annunciato l’intenzione di rafforzare ulteriorme­nte la collaboraz­ione con Enel X per l’implementa­zione di un’infrastrut­tura di ricarica per veicoli elettrici. Per Peugeot la strategia è impostata alla convergenz­a con il Lingotto. Con l’arrivo degli incentivi per l’acquisto delle auto previsti dell’ultimo maxi decreto del governo italiano proverà a rilanciare le immatricol­azioni della gamma Lev, 100% elettrico e ibrido, offrendo, in esclusiva, una serie di servizi di Enel-x, comprenden­te, una card per ricaricare i veicolo sulle colonnine pubbliche.

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Tecnologia Elon Musk fondatore di Tesla, il pioniere dell’auto elettrica

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