Borse Europa, verrà l’ora delle banche
Istituti di credito e assicurazioni sono tra i settori con valutazioni più interessanti, secondo Morgan Stanley
La crescita dei mercati sviluppati potrebbe tornare ai livelli pre-crisi entro la fine del 2021. Parola di Morgan Stanley che, nel suo Global Outlook di metà anno, parla di una ripresa economica più normale del previsto, nonostante l’entità della devastazione economica e la perdita record dei posti di lavoro.
«Un tempo di ripresa di otto trimestri che è circa il doppio di quella che ha seguito la crisi finanziaria globale del 2007-2008, ma molto simile a quella post recessione del 1973 e del 1981», spiega Andrew Sheets, managing director, head of cross asset strategy di Morgan Stanley, secondo cui è sbagliata l’idea che quella attuale sia una crisi senza precedenti. Anzi, Sheets è convinto che il mercato stia sottovalutando le capacità di recupero dell’economia, e questo sta creando delle opportunità interessanti, che possono essere colte attraverso una rotazione verso il value e i titoli più ciclici: «Anche se oggi i guadagni appaiono modesti, i fondamentali, le valutazioni e i fattori tecnici sono tutti a favore di una rotazione verso le società che normalmente traggono beneficio dalle fasi iniziali del ciclo economico, in particolare negli Stati Uniti». Su queste basi, l’esperto di Morgan Stanley vede un futuro roseo per i mercati azionari. Tant’è che la banca d’affari americana ha recentemente alzato le sue stime, prevedendo per giugno 2021 un S&P 500 a quota 3.350, in rialzo del 12% sui livelli attuali (dati aggiornati allo scorso 11 giugno) e un Msci Europe a 1.580 punti (+10%).
Il quadro
La nuova normalità sembra essere un valido alleato dei mercati, almeno nel breve termine: «Il recente rialzo delle azioni è stato supportato dalle attese positive sul ritmo della ripresa globale, nonché dai programmi di quantitative easing varati dalle banche centrali — fa notare Sheets —. Considerando la netta ripresa dei p/e (rapporto tra prezzo di borsa e utili, ndr) e guardando ai prossimi 12 mesi, vediamo gli indici di mercato su livelli più alti rispetto alle precedenti stime, in particolare nei mercati sviluppati».
Nello specifico, Morgan Stanley ha alzato le stime sugli indici di borsa dei Paesi core del 12-20%, sull’ipotesi di un’ulteriore crescita degli utili e di valutazioni più elevate. Secondo l’esperto di Morgan Stanley, il nuovo ciclo di mercato negli Usa, unito a una politica fiscale attiva, potrebbe la tanto attesa rotazione di portafoglio, che negli Stati Uniti avvantaggerà soprattutto le small cap e i titoli ciclici.
«Siamo convinti che l’economia vivrà una ripresa a V, che è esattamente ciò che il mercato azionario sta prefigurando — puntualizza Sheets —. Sull’s&p500, i nostri obiettivi a 12 mesi sono aumentati a 3.700 euro in caso di uno scenario rialzista, a 3.350 nello scenario base e a 2.900 in caso di uno scenario ribassista. A livello settoriale, siamo sovrappesati su finanziari, industriali, materials e healthcare, mentre stiamo sottopesando la tecnologia e le utility»
Chez nous
Anche in Europa una risposta fiscafavorire le coordinata e più forte (e il Recovery Fund potrebbe andare proprio in questa direzione) dovrebbe far diminuire nel tempo i timori persistenti di una rottura dell’eurozona, a tutto vantaggio dei mercati.
«Dopo anni di sottoperformance sia dell’economia sia delle azioni europee, le valutazioni oggi appaiono interessanti — suggerisce Sheets —. Questo, nell’ipotesi che la politica proceda secondo le attese, dovrebbe creare una base per un periodo di performance più forti. Le nostre stime sulla crescita dell’utile per azione sono aumentate del 5% nel 2021 e nel 2022, con il p/e atteso salito a 17, il massimo a 10 anni. Crediamo che i titoli value saranno protagonisti in Europa di un periodo di risultati importanti. Nei nostri portafogli stiamo sovrappesando banche, assicurazioni e finanziari in generale, mentre stiamo sottopesando i settori ciclici più costosi, come i beni di lusso, che presentano un elevato rischio di abbassamento delle valutazioni», conclude.