L'Economia

Perché l’ibrido piace ai fleet manager

- Lu. Tor.

Un’offerta che copre tutti i segmenti di mercato, una forte attenzione al tema della sostenibil­ità ambientale con sempre più versioni elettriche e ibride plug-in, abbinate sia a motori benzina sia diesel, una gamma di Suv in crescita. Daimler, il gruppo automobili­stico tedesco, continua ad investire con l’obiettivo «di dotarsi di una flotta di auto neutrali dal punto di vista delle emissioni di Co2 come previsto dal nostro piano Ambition 2039 — spiega Christian Catini, corporate fleet sales manager di Mercedes-benz Italia —. Già entro il 2021, la nostra gamma potrà così contare su cinque modelli full electric e 20 modelli plug-in hybrid». Quest’ultime motorizzaz­ioni stanno incontrand­o il favore dei manager aziendali che si occupano di flotte, «perché garantisco­no consumi inferiori grazie alla possibilit­à di utilizzare l’elettrico nei tratti urbani e il motore endotermic­o tradiziona­le per le lunghe percorrenz­e e perché hanno un valore residuo alto garantendo così canoni di noleggio più bassi». Daimler è stato uno dei primi a credere e ad investire per dotarsi di una gamma elettrific­ata. «Un’intuizione che si sta rivelando vincente e che ci permette, anche in questi mesi, di ottenere degli ottimi risultati commercial­i, grazie a un’offerta che copre tutti i segmenti». I Suv continuano ad aumentare la loro penetrazio­ne nel mercato, sia a livello generale sia tra le flotte, grazie alle versioni pensate per il noleggio a lungo termine. «Oggi i Suv valgono circa il 37% del venduto Mercedes sul target business, una percentual­e che dovrebbe raggiunger­e presto il 50%», conclude Catini.

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