Cosa insegna la mancata alleanza tra Tiffany e Lvmh
Si tiene oggi l’udienza presso il tribunale del Delaware chiesta dal gioielliere americano Tiffany perché la causa che lo oppone al colosso francese Lvmh sia decisa in fretta. Ovvero prima del 24 novembre, chiede Tiffany, cioè della data ultima entro la quale si dovrebbe concludere l’acquisizione della stessa Tiffany da parte di Lvmh per 16,2 miliardi di dollari. Acquisizione che il gruppo francese non intende più fare. La decisione è attesa per dopodomani, mercoledì 23 settembre, salvo cambiamenti. Il clamoroso fallimento di quella che avrebbe dovuto essere la maggiore acquisizione mondiale del lusso, ha aperto molti interrogativi e molti scenari. Il Covid ha rimesso in discussione più di una operazione, perché i valori delle società pre-pandemia sono diversi da quelli post. Ma le modalità del caso Tiffany-lvmh fanno riflettere su quello che sarà il futuro. A fronte di chi sostiene che Lvmh abbia lasciato Tiffany per una alleanza ancora più grande (si è fatto il nome di Richemont, terzo gruppo del lusso), c'è chi pensa che invece il mondo post-covid farà spazio a società indipendenti, anche di nicchia, ma realmente innovative. Dopo anni in cui ha dominato il tema delle dimensioni, con una Lvmh diventata di gran lunga la più importante del settore (quasi 54 miliardi di euro di ricavi nel 2019, a fronte dei quai 16 miliardi del suo diretto concorrente Kering), la «taglia»secondo alcuni potrebbe non essere più il fattore decisivo. «In questo momento — dice Flavio Cereda, analista del lusso di Jefferies — stanno guadagnando quote di mercato le società di maggiori dimensioni. Lo stesso accade anche ad alcune delle più piccole, ma si tratta di marchi che hanno un elemento di unicità e sono leader nella propria nicchia. I problemi riguardano chi non ha un focus preciso e, soprattutto, chi prima della pandemia era già in difficoltà». Intanto, mentre la Cina accelera il suo recupero, anche gli Stati Uniti, inaspettatamente, nell’ultimo trimestre hanno mostrato il segno più.
Oggi prima udienza in tribunale. I giudici dovranno decidere sulla richiesta di procedura urgente arrivata dalla società Usa