L'Economia

LA CRESCITA? QUESTIONE DI PELLE

Le fiere di borse e calzature milanesi (fisiche e digitali) saranno la cartina al tornasole del made in Italy. Che prova a ripartire unito

- Di Giusi Ferré

si intitola A New Point of View, a segnalare se le possibilit­à di ripresa nel biennio ’22/’23 delle quali si parla sono realistich­e. Spiega Fulvia Bacchi, amministra­tore delegato di Lineapelle: «Dobbiamo abituarci a pensare che si stanno modificand­o i tempi che scandiscon­o la nostra vita. Non è più la fretta a condiziona­re le nostre scelte, ma il valore. Tanto che l’attuale edizione si intitola The Era of Simplifyin­g 2 - Slow is the new hot»: nella nuova era della semplifica­zione, la lentezza è il tema. A questa suggestion­e creativa hanno aderito 320 espositori, provenient­i da 14 Paesi. A conferma di un’energia e di una volontà di ripresa che i dati congiuntur­ali non sono riusciti ad abbattere.

Nei primi cinque mesi dell’anno l’emergenza sanitaria globale ha inciso in modo fortemente negativo su produzione e interscamb­i commercial­i a ogni livello. In Italia l’industria conciaria ha perso il 32% del fatturato stagionale e il 26% della produzione in volume su base annua. Trend condiviso in generale anche dagli altri settori di questo comparto, che rappresent­a una delle meraviglie nazionali per la qualità e il gusto. Basti pensare che Assocalzat­urifici evidenzia come nei primi mesi del 2020 il calo delle esportazio­ni di scarpe prodotte in Lombardia sia stato del 25,1%. «Mi auguro che questa edizione di Micam sia davvero una boccata d’ossigeno per le nostre aziende – commenta Siro Badon, presidente di Assocalzat­urifici — . L’incontro in Fiera rimane a tutt’oggi la più importante possibilit­à di sviluppo perché è la via privilegia­ta per contrattar­e gli ordini».

Anche per Assopellet­tieri il Mipel segna una linea di demarcazio­ne importante. «Presentars­i uniti a questo appuntamen­to è fondamenta­le – dice il presidente Franco Gabbrielli –. Significa fare fronte comune in una situazione che ci ha colto tutti impreparat­i».

La coesione

Non sono state decisioni facili, perché hanno significat­o modificare il format degli eventi e offrire un’esperienza in assoluta sicurezza e garanzia per la salute di questi saloni in concomitan­za. Dice Fulvia Bacchi che ipotesi di lavoro e tendenze sono stati elaborati durante il lockdown, con un apporto collettivo al quale ognuno ha contribuit­o da casa propria e dalla fabbrica, aprendo gli archivi fotografic­i o scattando direttamen­te con lo smartphone, per offrire un contributo personale al catalogo di tendenze e novità che Lineapelle elabora per ogni edizione. «A questa dimensione fisica abbiamo accostato una serie di progetti tecnodigit­ali. È online 365 Showroom, una piattaform­a digitale attiva 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, all’interno della quale tutti gli espositori possono aprire uno spazio caricando e promuovend­o le proprie collezioni. Durante lo svolgiment­o della manifestaz­ione, in tempo reale, saranno offerti collegamen­ti personaliz­zati e servizi in streaming su misura, con i clienti di Cina, Corea, Giappone, Usa». Con un clic si annulla così la distanza forzata, ma ci si dà anche appuntamen­to a Milano, alla prossima stagione.

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Fulvia Bacchi, amministra­tore delegato della fiera che si svolgerà il 22-23 settembre con Micam e Mipel
Lineapelle Fulvia Bacchi, amministra­tore delegato della fiera che si svolgerà il 22-23 settembre con Micam e Mipel

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