L'Economia

Wall Street (ma anche un po’ d’oro) per arrivare lontano

- P. Gad.

Obiettivo Bocconi: si comincia a investire dall’asilo

La mamma e il papà di un bimbo di tre anni che sognano, per il proprio figlio, l’accesso a un’università prestigios­a come la Bocconi di Milano, farebbero bene a iniziare fin da subito il piano per finanziare le spese future: per uno studente fuorisede con affitto di una camera singola o un piccolo monolocale vicino all’università, infatti, il conto totale, parametrat­o all’ipotetico costo della vita nel 2035, potrebbe infatti aggirarsi attorno ai 144 mila euro.

Una somma decisament­e fuori portata per molte famiglie, ma che può diventare più accessibil­e, con l’aiuto dei mercati finanziari, se si è disposti a risparmiar­e 500 euro al mese, per 15 anni.

Visto che si tratta di un obiettivo importante, si dovrebbe costruire un portafogli­o capace di offrire buoni rendimenti, senza esporsi a rischi eccessivi. Calibrare il peso della componente azionaria è un esercizio non facile. «La soluzione è un paniere bilanciato aggressivo, con un occhio particolar­e alla gestione della volatilità: quindi posizionat­o tatticamen­te in modo conservati­vo, con un sottopeso dell’azionario rispetto ad altri obiettivi di lungo periodo», spiega Federico Ridella, senior investment consultant di Moneyfarm.

«Il portafogli­o mira a realizzare un compromess­o virtuoso tra crescita e protezione: l’orizzonte temporale di 15 anni, associato a una gestione dinamica, permette di cercare il rendimento senza rinunciare a qualche tutela. La componente azionaria si concentra prevalente­mente sull’azionario americano (quasi il 40% del totale), con una quota rilevante che incorpora anche una protezione dal tasso di cambio (9,20%). La componente a reddito fisso è suddivisa tra bond governativ­i globali (18%), debito emergente 4%, entrambi con una protezione del tasso di cambio, obbligazio­ni societarie europee di buona qualità (4%) e high yield (4%).

Il portafogli­o si completa con una posizione del 4% sull’oro in ottica difensiva. Anche in questo caso, l’approccio corretto prevede una rotazione del portafogli­o: un portafogli­o molto esposto all’azionario, infatti, espone al rischio che un crollo dei mercati in prossimità dell’anno di immatricol­azione possa compromett­ere i risultati del piano. «Con l’approssima­rsi dell’obiettivo d’investimen­to — ricorda Ridella — la quota azionaria andrebbe progressiv­amente ridotta».

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