Fondi green, la sostenibilità incassa 30 miliardi in tre mesi
Nessuno avrebbe potuto prevedere la pandemia da coronavirus, né la crisi sanitaria che ne è derivata. Ma se da un lato il Covid-19 rappresenta la più grande sfida dei nostri tempi, dall’altro lato «ha anche acceso i riflettori sua una delle più grandi opportunità per gli investitori: la sostenibilità – commenta Philippe Zaouati, amministratore delegato di Mirova (gruppo Natixis Im) –. Negli ultimi dieci anni, i fondi sostenibili hanno ampiamente dimostrato la loro capacità di creare valore. E più di recente, nelle prime settimane della pandemia, hanno mostrato la loro maggiore resilienza rispetto agli strumenti più tradizionali», attirando ancora di più l’attenzione degli investitori. Tant’è che nei primi tre mesi del 2020, i fondi sostenibili hanno registrato in tutta Europa afflussi per 30 miliardi di euro. Insomma, la crisi ha chiaramente rafforzato la domanda per una finanza più responsabile, «e non solo per la sua capacità di creare valore – puntualizza Zaouati –. Ci sono altre tre ragioni altrettanto importanti: la maggiore attenzione ai rischi di lungo termine, la coerenza con l’agenda politica e la visione del ruolo sociale delle aziende». Tuttavia, sottolinea l’ad di Mirova, il successo della sostenibilità dipende, e dipenderà, anche dalla capacità della finanza di cogliere l’attimo, lavorando a stretto contatto con governi che dovranno essere più esigenti: «inoltre, sarà importante stabilire degli standard che prevengano il fenomeno del greenwashing e che stimolino gli investimenti privati in un’economia sostenibile. Se desideriamo trasformare la nostra economia e reindirizzarla verso un percorso inclusivo a basse emissioni di carbonio, i piani di stimolo del governo e le capacità di prestito del settore privato dovranno adottare una serie di criteri condivisi – aggiunge ancora Zaouati –. In questo contesto un ruolo di primo piano spetta alle istituzioni finanziarie, che dovranno contribuire a finanziare progetti dal forte impatto sociale. Oggi non è il momento delle mezze misure. Il mondo postcovid avrà più che mai bisogno di una finanza sostenibile e l’opportunità è matura per applicare quei principi e quelle azioni la cui rilevanza e fattibilità sono state ampiamente dimostrate dai sostenitori della finanza sostenibile nell’ultimo decennio. Insomma, occorre determinazione politica e buona fede da parte del settore finanziario», conclude.