L’identikit del buon gestore? «Responsabile e attivo»
Le idee di Mfs Investment Management
Un mondo più sostenibile crea maggiori opportunità di investimento, soprattutto per la gestione attiva. Ne è convinto Andrea Baron, managing director Italia di Mfs Investment Management, che guarda all’integrazione dei criteri Esg (Environmental, social e governance), oltre che a una maggiore attività di engagement (il dialogo diretto con i vertici aziendali), come a un’opportunità in grado di offrire un vantaggio competitivo sostenibile nel lungo periodo. «Se guardiamo al quadro generale e alla conversione verso una società più sostenibile, i manager attivi possono essere parte del meccanismo di collegamento tra i mercati finanziari e l’economia reale, aiutando a impiegare il capitale in un’ottica più responsabile — spiega Baron —. Pensando alla catena del valore dei consumatori, delle aziende, degli azionisti e dei vari Paesi, crediamo che i gestori svolgano un ruolo importante come amministratori del capitale». E questo riguarda sia i gestori passivi sia quelli attivi, ma con una differenza fondamentale, sottolinea Baron: «se da un lato, infatti, i grandi manager passivi hanno la capacità di influenzare il voto su questioni di ampia portata, dall’altro lato la loro rilevanza può ostacolare la possibilità di ottenere un impegno graduale con le aziende. Al contrario, la gestione attiva è in grado di impegnarsi in modo proattivo con le società partecipate per promuovere il cambiamento. I manager attivi hanno in genere tassi di copertura più elevati sulle aziende in termini di analisi e questo permette di raggiungere una conoscenza più approfondita del business. Secondo la nostra esperienza gli investitori sono alla ricerca di un costante progresso a lungo termine nelle principali componenti Esg di una determinata azienda. Proprio per questo, mettiamo in guardia gli investitori da un eccessivo affidamento a strumenti di misurazione limitati che non possono catturare la portata e la gamma di rischi e opportunità Esg per le aziende».
Per Baron si tratta di capire se i due punti di vista, di manager e cliente, sono allineati e come la sostenibilità viene presa in considerazione nel processo di investimento: «una delle domande chiave potrebbe essere se la sostenibilità è parte integrante del processo di investimento o se è un prodotto separato. Ma ci sono anche domande che gli stessi azionisti dovrebbero porsi. Per esempio con quale frequenza verificano l’approccio dei gestori ai fattori Esg o se rispettano gli standard e la metodologia alla base di questi ultimi».