«IL COVID CI HA FRENATO, MA ORA SIAMO GIÀ RIPARTITI»
Prima della pandemia crescevano e guadagnavano a ritmi record. Hanno sempre reinvestito. Sono liquidi e patrimonialmente solidi. Il virus ha fermato anche loro ma ora i Campioni, usciti più forti persino dalla precedente recessione, sono pronti a fare da traino al Paese. Dalla manifattura alla meccanica, sanno che per rilanciare i loro business (spesso di nicchia), non bisogna smettere di innovare. E puntare (di più) sull’export
Stabilità finanziaria, flessibilità organizzativa, investimenti tecnologici, scommessa sul digitale. Nella «cassetta degli attrezzi» delle mille aziende Champions italiane, cresciute mediamente negli ultimi 6 anni del 9,8%, si ritrovano alcuni elementi chiave che prescindono dal settore di appartenenza. Dal farmaceutico, alla meccatronica, dal design alle lavorazioni d’oro e d’argento, la lingua dei campioni nascosti del Made in Italy parla di «pianificazione, analisi, visione di lungo periodo». Attrezzi utili quando accade l’impossibile, cacciaviti e chiavi a stella che stanno facendo la differenza.
I migliori piccoli e medi imprenditori d’italia — che si sono raccontati al Cuoa Business School, nella tappa vicentina di Meet the Champions, il viaggio nella cultura d’impresa di Italypost e L’economia — sono arrivati, si può dire, straordinariamente preparati alla crisi. Senza debiti, solidi in termini finanziari, non hanno mai smesso di reinvestire gli utili. Tanto che in piena crisi la maggior parte di loro ha confermato gli investimenti in cantiere, sperimentando soluzioni nuove per far fronte al Covid-19. C’è chi da marzo ha potenziato l’ecommerce, chi ha lavorato sulla customizzazione del prodotto, chi ha sfruttato il digitale per essere più vicino ai clienti internazionali. Strategie diverse, legate però dalla volontà comune di rialzarsi il più velocemente possibile. Guardare ai primi della classe e al loro approccio davanti all’imprevedibile può essere un esercizio utile all’intero Paese che produce. Anche perché si tratta di realtà che hanno già superato un test importante di resilienza, quello della Grande Crisi 2008-2012.
Quando i Champions parlano degli effetti della pandemia a prevalere è un cauto ottimismo. Infatti ripetono: «Ce la faremo, nonostante». Un atteggiamento inquadrato, peraltro, dall’area studi di Mediobanca che ha certificato come per l’industria italiana la crisi da coronavirus non sia peggiore della precedente. Questi Campioni ci mostrano allora perché è possibile credere nella ripartenza e, soprattutto, su quali «forze interne» far leva per poter tornare a crescere.