L'Economia

Armadi e cassetti 4.0: cambia l’arredament­o di fabbriche e furgoni

- Cristina Piotti

Da un’officina nata nel 1929 nel cortile di casa a una azienda votata all’innovazion­e che a Rosà (Vicenza) conta uno stabilimen­to da 110 mila metri quadri e oltre 300 dipendenti. Nel giro di tre generazion­i, Fami (Fabbrica accessori mobili industrial­i) ha sintetizza­to al massimo il concetto di diversific­azione: dalla vendita di cassette per lo storage negli anni Quaranta, all’ingresso nel settore dell’arredament­o, fino all’apertura di filiali in Germania, Svizzera, Austria e Polonia negli anni Novanta. Nel 2003 è arrivato il ramo dell’allestimen­to di veicoli commercial­i, frutto di un’intuizione di Luca Milani, nipote del fondatore e attuale co-amministra­tore delegato, insieme a Fabio Vivian.

Un successo, nonché uno dei core business della nuova Fami: «Lo scorso 31 marzo c’è stata un’operazione di family buyout, con una scissione tra i soci di seconda generazion­e» spiega Vivian. Il nuovo ciclo punta su due rami: arredament­o industrial­e e storage per veicoli commercial­i. «Nel primo caso lavoriamo con vari settori, dal manifattur­iero al medicale. L’anno scorso abbiamo arredato una delle fabbriche inglesi di Jaguar Land Rover, dagli spogliatoi alle isole di lavoro: una commessa da un milione di euro». Anche nel secondo caso, ci si muove in più direzioni: «I clienti sono le multiutili­ty dell’acqua o del gas che devono attrezzare la flotta dell’assistenza clienti, all’artigiano che vuole organizzar­e il proprio van».

Per seguire l’allestimen­to su grandi commesse sono nate cinque unità produttive a Rivolta d’adda, Predosa, Torino, Roma e Chieti: «L’80% del fatturato è italiano. Durante il lockdown non ci siamo fermati, ma i rivenditor­i erano chiusi, il che ha ritardato ordini e consegne, incidendo sul fatturato». Nel frattempo, grazie alla ricerca e sviluppo e all’autonomia produttiva, Fami ha creato una piantana igienizzan­te per i suoi stessi dipendenti: ha funzionato così bene che ora non solo è a catalogo, ma è un prodotto di punta: «A fine agosto abbiamo recuperato circa il 6,6% di fatturato rispetto a giugno. Il dato delle consegne di settembre ci permetterà di recuperare un altro 3%». Merito di una riorganizz­azione dei processi produttivi e di un investimen­to negli impianti, grazie alle agevolazio­ni per l’industria 4.0. «Nel 2013 Fami fatturava 33 milioni, abbiamo chiuso il 2019 superando gli 80 milioni, a livello consolidat­o — riassume Vivian —. In sei anni fatturato e organico sono raddoppiat­i, abbiamo dovuto quindi riorganizz­are dipendenti, spazi, impianti, logistica, in linea con le necessità del mercato».

Prossimo traguardo, l’estero: «Puntiamo ad ampliare la rete commercial­e sia dentro sia fuori il mercato unico, per tornare a valori di fatturato pre-covid, entro tre anni».

Abbiamo creato una nuova piantana igienizzan­te, ora è prodotto di punta

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Fabio Vivian, co-ceo di Fami, nata nel 1929 con il nome «Officina Mario Milani». Il nipote del fondatore, Luca, è l’altro ceo
Allestimen­ti industrial­i Fabio Vivian, co-ceo di Fami, nata nel 1929 con il nome «Officina Mario Milani». Il nipote del fondatore, Luca, è l’altro ceo

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