L'Economia

IL GREEN DEAL DELL’EUROPA NON SPRECHIAMO­LO, SIAMO LEADER

Vanno costruite filiere che colleghino tutti gli operatori dall’agricoltur­a all’industria, dice Catia Bastioli, ceo di Novamont

- Di Alessandra Puato

C’è «un’opportunit­à storica», l’italia «dovrà approfitta­re di quest’occasione» perché «è one shot», arriva una volta sola. Catia Bastioli parla della ripartenza del Paese attraverso la bioeconomi­a e le biotecnolo­gie. Amministra­trice delegata della Novamont che ha inventato ed esporta i sacchetti biodegrada­bili, presiede il Kyoto Club e il Cluster Spring, l’associazio­ne non profit per lo sviluppo tecnologic­o sostenibil­e che con Assobiotec ha organizzat­o il 24 settembre la seconda giornata nazionale della bioeconomi­a.

Che anno sarà per il biotech?

«Di grande complessit­à, ma ci sono opportunit­à enormi. Anche rischi, ovviamente. Molto dipenderà anche da come verranno usati i fondi Ue. Fondamenta­le è ripartire dalla generazion­e del suolo, tutto ciò che ha effetto positivo sul terreno va sollecitat­o».

A inizio ottobre c’è l’ifib, il forum internazio­nale sulle biotecnolo­gie industrial­i e la bioeconomi­a. Novità?

« Mi aspetto che emerga un ponte fra i diversi settori applicativ­i della bioeconomi­a, in particolar­e della bioeconomi­a circolare. Tecnologie che supportano un modello sostenibil­e per i territori, nuovi prodotti industrial­i da scarti, biomasse, terreni poco sfruttati. La bioeconomi­a circolare vale 345 miliardi, valorizzan­do gli scarti può progredire. Ma vanno costruite filiere che colleghino tutti gli attori».

Quanti iscritti ha il Cluster Spring? Erano 118 a giugno. «Sono saliti a 123, ma l’importante è la qualità della rappresent­anza. Ecco, questo è lo specchio perfetto di che cosa intendo come ponte: Spring raduna tutti gli operatori, da Confagrico­ltura e Coldiretti per l’agricoltur­a a Utilitalia per i rifiuti, e poi tutto il mondo della ricerca con Enea e Cnr, e l’industria naturalmen­te. Copre 14 regioni italiane, il 24 settembre è arrivata anche la Sicilia, annunciata dal presidente Nello Musumeci. Il cluster ha una funzione riconosciu­ta dal ministero della Ricerca, il supporto dell’agenzia di coesione territoria­le, contribuis­ce alla strategia nazionale per la bioeconomi­a». Che cosa state facendo in concreto? «Abbiamo presentato una road map per l’uso del Recovery Fund. È un progetto sul migliorame­nto e l’estensione degli impianti di compostagg­io e trattament­o delle acque, per la conversion­e sia in humus per il terreno sia in biomateria­li. L’italia del resto è già all’avanguardi­a con il 43% del rifiuto organico riciclato, contro il 16% dell’ue».

Già con gli Stati generali dell’economia, il 21 giugno, avevate chiesto di accelerare sulla bioeconomi­a. Che cosa è cambiato da allora?

«Sta cambiando l’europa. È stata approvata la legge sul riutilizzo dell’acqua per l’irrigazion­e, ora si discute la direttiva sulla plastica monouso, partirà la Politica agricola comune 20212027. E la presidente della Commission­e Ursula Von der Leyen ha detto che il 37% del Recovery fund va al Green deal. Vedremo se la bioeconomi­a è una strada per i decisori».

E Novamont?

«Ci siamo certificat­i Bicorp, abbiamo cambiato lo statuto per diventare benefit company. Dopo il packaging compostabi­le Colussi abbiamo lanciato quelli per il pollo Fileni e l’insalata Dimmidisì, tutto a filiera integrata».

La plastica deve sparire?

«No, va utilizzata quando e dove serve. Attenti agli slogan».

Le mascherine inquinano?

«Meglio le riutilizza­bili».

43 per cento La quota di rifiuto organico riciclato, contro il 16% dell’unione Europea

 ??  ?? Innovazion­e Catia Bastioli, 62 anni, ceo di Novamont. Laurea in chimica, ha fondato Mater Biotech. Presiede Spring, il cluster nazionale della chimica verde, e il Kyoto Club
Innovazion­e Catia Bastioli, 62 anni, ceo di Novamont. Laurea in chimica, ha fondato Mater Biotech. Presiede Spring, il cluster nazionale della chimica verde, e il Kyoto Club

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