ENERGIA, VIABILITÀ, IMPIANTI IL MADE IN ITALY DEL FUTURO NASCE QUI
Apre a Milano l’innovation X center di Accenture dedicato al settore dell’ingegneria impiantistica: un hub in cui l’industria e le giovani startup potranno sperimentare. A beneficio del Paese
Aprono le porte alle grandi aziende italiane. Insieme con loro realizzano progetti, inventano soluzioni a problemi concreti, provano a immaginare le risposte da dare agli scenari in arrivo dal futuro. Tengono l’innovazione e il digitale come loro stella polare. A Milano Accenture ha inaugurato l’industry X innovation center for engineering, un’area che si sviluppa su 1.400 metri quadrati completamente dedicata alle imprese attive nel settore dell’impiantistica: dall’oil & gas con le attività di estrazione, trasporto e raffinazione passando alla produzione di energia elettrica in particolare da fonti green, per arrivare all’impiantistica industriale, dalla produzione di idrogeno al processo di liquefazione e rigassificazione del gas naturale. Senza dimenticare, ovviamente, la costruzione di infrastrutture civili per i trasporti e la viabilità.
Un comparto definito plant engineering che genera ogni anno un giro d’affari di 190 miliardi di euro, pari all’11% del Pil italiano con oltre 332 mila addetti in 5 mila aziende. I loro nomi? Da Saipem a Snam, da Enel ed Eni a Tecnimont o Webuild (ex Impregilo Salini). Insomma un pezzo di industria italiana che in giro nel mondo vince gare, riceve commesse, apre cantieri. Quindi, tutto bene? No, perché l’orizzonte globale costringe le realtà della Corporate Italia a non fermarsi. E la pandemia aggiunge nuove sfide: la sicurezza, la supply chain, la gestione di dati e informazioni.
Secondo Mauro Marchiaro, senior managing director, strategy & consulting lead di Accenture, «la capacità di progettare e costruire impianti delle imprese italiane è un’eccellenza che ci è riconosciuta su scala globale e, proprio per questo, abbiamo scelto la città di Milano per il nostro unico centro al mondo interamente dedicato al settore dei grandi impianti e delle infrastrutture. In un momento come questo, la industry ha bisogno di accelerare l’evoluzione tecnologica per partecipare attivamente alla fase di ripresa e abilitare una trasformazione di processi, modelli e strategie non più rimandabile».
L’economia del Corriere della Sera ha visitato in anteprima l’accenture Industry X per scoprire che spesso progetti di grandi dimensioni in settori diversi hanno tra loro differenze deboli. Qui vengono scaricate a terra idee attorno alle quali si ingegnano centinaia di persone e che possono generare, nella loro attuazione pratica, attività e lavoro per migliaia. Il cuore del centro è costituito da quattro aree. La prima, dedicata alla progettazione e alla gestione delle operations in grandi impianti, riporta su un mega schermo numeri, istogrammi, sezioni di macchinari. L’obiettivo è il project control: in pratica l’asset fisico qui viene replicato in modalità virtuale (digital twin) e con un colpo d’occhio si osservano parametri come l’andamento dei costi (aspetto fondamentale per ogni grande cantiere) o il rispetto dei tempi. C’è poi un’area dove un mix tra realtà virtuale e realtà aumentata permette la simulazione di operazioni di chirurgica precisione, ad esempio nell’avviamento degli impianti o nella manutenzione dei macchinari. Sembra tutto un videogioco: l’operatore indossa un visore e tiene in mano due joystick: le sue azioni nel vuoto vengono osservate sullo schermo. Sperimentazione e insegnamento per i tecnici che stanno sul campo.
La terza area è dedicata alla supply chain. Da una torre di controllo mondiale si tengono d’occhio porti, aeroporti, treni in movimento: ogni giorno è possibile tracciare gli spostamenti delle materie prime in ordinazione, per esempio, alla Cina e che andranno consegnate in un cantiere
Realtà aumentata, simulazioni virtuali, project control: uno spazio in cui ricreare al chiuso la vita nei cantieri
«Vogliamo connettere le grandi aziende e l’intera filiera con un ecosistema virtuoso di attori tecnologici e con le istituzioni»
del Medio Oriente. Ad ogni emergenza dei trasporti è possibile intervenire per modificare la rotta. L’ultimo passaggio è dedicato alla sicurezza, tema da sempre centrale sui cantieri, acuito dalla pandemia di coronavirus. Il monitoraggio sulle attività può essere svolto in tempo reale dentro un’area che si estende per 15 chilometri. Chi sta dentro il cantiere indossa un tag che permette il ritrovamento se hanno un malore, cadono a terra o non rientrano dopo il turno. Ovviamente, se non concordati preventivamente, non scattano controlli sulle persone. Ma il sistema consente di programmare e rispettare i dovuti distanziamenti, obbligatori nell’era del Covid. Oggi su in cantiere in Medio Oriente dove operano diecimila persone, ve ne sono almeno 200 dedicate a questi controlli.
Ma l’obiettivo di Accenture nell’innovation center, spiega Marchiaro, è anche «connettere le grandi imprese e l’intera filiera con un ecosistema virtuoso di player tech, istituzioni e altre aziende di settore. Ci poniamo come riferimento e vogliamo supportare le imprese nell’adozione di un nuovo approccio alla progettazione, alla costruzione e alla gestione delle opere». Per migliorarne efficienza, funzionalità e sicurezza.