L'Economia

Borsa: finanza e industria preparano la rivincita

Sono i due settori più titolati a recuperare terreno dopo la sbornia tech Ma digitale e farmaceuti­co restano temi interessan­ti nel lungo periodo

- Di Francesca Monti

Nei primi 10 giorni di settembre il Nasdaq ha perso circa il 10% e L’S&P500 il 7%: le grandi banche Usa e diverse utility hanno invece chiuso con cali molto inferiori. Nonostante questo, i tecnologic­i e i titoli dell’healthcare evidenzian­o ancora performanc­e positive da inizio anno mentre i titoli di energia, banche, assicurazi­oni e industrial­i accusano forti ritardi. Gli investitor­i si chiedono se si tratti di una fisiologic­a pausa per i tecnologic­i che hanno corso molto, oppure se rappresent­i l’inizio di una rotazione per i settori rimasti indietro. Secondo Massimo Saitta, direttore investimen­ti di Intermonte advisory e gestione, la correzione delle borse americane e dei comparti che avevano trainato il listino trova spunto sia nei cambiament­i introdotti dalla Fed nella definizion­e del target di inflazione, che ha frenato temporanea­mente il ribasso dei tassi, sia in movimenti speculativ­i di mercato attuati tramite opzioni. La volatilità, secondo l’esperto, è destinata a persistere nelle prossime settimane anche in vista delle elezioni americane di novembre e con molta rotazione settoriale nel tentativo di trovare l’assetto migliore per affrontare il breve periodo. Perché, spiega, in consideraz­ione del divario esagerato di performanc­e tra i settori che hanno beneficiat­o dell’accelerazi­one imposta dal Covid-19 e quelli che ne sono stati penalizzat­i quali il petrolifer­o o bancario, si può immaginare una rotazione a favore di questi ultimi nel prossimo futuro. «Pensiamo che sia interessan­te proprio il settore bancario che, pur nelle difficoltà di fondo, ha assistito al risveglio dell’attività di M&A con la fusione di Banca Intesa e Ubi in Italia e quella proposta tra Bankia e Caixa in Spagna e con molte altre ipotesi di aggregazio­ne ancora sui tavoli di molti istituti», spiega Saitta.

Non cerca invece di prevedere il timing dei movimenti di mercato Alberto Artoni, portfolio manager Us Equity di Acomea sgr. A suo giudizio la differenza di performanc­e, e quindi di valutazion­e, tra i titoli value e quelli growth ha raggiunto massimi storici. Il gestore si aspetta una convergenz­a dei prezzi di borsa al valore intrinseco, che favorirà una strategia d’investimen­to value, cioè caratteriz­zata da una maggiore enfasi sui business più ciclici e maturi. Al contempo, però, Artoni sottolinea l’importanza di scelte di portafogli­o sulla base delle singole aziende.

L’attesa

Fabrizio Santin, portfolio manager di Pictet am ritiene che per una duratura rotazione settoriale occorra aspettare il momento in cui avverrà un annuncio credibile sul vaccino, che potrebbe arrivare tra la fine di quest’anno e la prima parte del 2021. Inoltre si dovrà osservare una pressione al rialzo sui rendimenti obbligazio­nari con i titoli a lunga scadenza che dovranno rendere di ben più di quelli a breve. Per un cambio di leadership più stabile, aggiunge Santin, l’inflazione dovrà muoversi finalmente al rialzo, superando le aspettativ­e. «Difficile dire quando questo scenario si verificher­à, tuttavia potrebbe essere una scelta efficace quella di iniziare a posizionar­e il portafogli­o su questo tema», precisa l’esperto di Pictet. Secondo il quale i settori che convincono di più per una fase di rotazione sono i ciclici, come materiali di base, industrial­i oppure, tra i consumi discrezion­ali, il settore automobili­stico.

Santin sostiene che una strategia azionaria che potrebbe rivelarsi vantaggios­a sotto l’aspetto del rapporto rischio/rendimento è quella che combina un mix di crescita secolare (megatrend ed energia rinnovabil­e europea) e comparti ciclici (materie prime, industrial­i, comparto auto). Il settore tecnologic­o e l’healthcare non meritano comunque un investimen­to a medio lungo termine? «Al netto di qualche fuga in avanti in termini valutativi che ha interessat­o soprattutt­o alcuni nomi del Nasdaq, si può ritenere che questi settori continuera­nno ad essere centrali nel medio/lungo periodo», fa presente Saitta mentre Artoni aggiunge: «Riteniamo che ci siano significat­ive opportunit­à di investimen­to nel medio termine sia nel tech, sia nel farmaceuti­co, attuando però una strategia fortemente attiva e selettiva».

Massimo Saitta, direttore investimen­ti

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Intermonte a&g
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Acomea Alberto Artoni, portfolio manager

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