L'Economia

Banca Etica, un bond per aiutare la cultura a ripartire

- Patrizia Puliafito

Il mondo della cultura e dello spettacolo, che danno lavoro a 1,5 milioni di persone, sono stati tra i settori maggiormen­te colpiti dalla pandemia,: oltre 80 milioni di euro persi dai musei; 120 milioni dal mondo del cinema; 350 milioni dagli spettacoli musicali. Riaprire gli spazi della cultura e dello spettacolo, oggi è una necessità per il Pil nazionale, ma anche per il benessere sociale. «È anche necessario innovare i modelli di impresa culturale per reagire alle difficoltà e per sfruttare al meglio l’utilizzo delle nuove tecnologie e della digitalizz­azione per raggiunger­e più persone e rendere la cultura più inclusiva», spiega Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica che da sempre finanzia progetti culturali e sociali. Nel 2019 ha erogato 49 milioni di euro di finanziame­nti a imprese e organizzaz­ioni culturali, consentend­o la realizzazi­one di oltre 4.000 eventi, a cui hanno partecipat­o 885 mila persone. Oggi Banca Etica propone un prestito obbligazio­nario di sette anni che offre un rendimento fisso annuo lordo dello 0,90% erogato semestralm­ente con due cedole dello 0,45%. Il rendimento annuo, al netto dell’imposta, è dello 0,667%. L’investimen­to minimo è di mille euro. La sottoscriz­ione è possibile nelle filiali di Banca Etica fino al 20 novembre 2020. I prestiti emessi da Banca Etica, infatti, sono forme di risparmio vincolato, sottoscriv­ibili solo in determinat­i periodi. Trattandos­i di un prodotto di investimen­to semplice, è adatto a risparmiat­ori con una propension­e al rischio moderata che cercano un flusso di reddito sicuro e costante.

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Volti Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica. Nel 2019 ha erogato 49 milioni di finanziame­nti a imprese culturali

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