Banca Etica, un bond per aiutare la cultura a ripartire
Il mondo della cultura e dello spettacolo, che danno lavoro a 1,5 milioni di persone, sono stati tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia,: oltre 80 milioni di euro persi dai musei; 120 milioni dal mondo del cinema; 350 milioni dagli spettacoli musicali. Riaprire gli spazi della cultura e dello spettacolo, oggi è una necessità per il Pil nazionale, ma anche per il benessere sociale. «È anche necessario innovare i modelli di impresa culturale per reagire alle difficoltà e per sfruttare al meglio l’utilizzo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione per raggiungere più persone e rendere la cultura più inclusiva», spiega Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica che da sempre finanzia progetti culturali e sociali. Nel 2019 ha erogato 49 milioni di euro di finanziamenti a imprese e organizzazioni culturali, consentendo la realizzazione di oltre 4.000 eventi, a cui hanno partecipato 885 mila persone. Oggi Banca Etica propone un prestito obbligazionario di sette anni che offre un rendimento fisso annuo lordo dello 0,90% erogato semestralmente con due cedole dello 0,45%. Il rendimento annuo, al netto dell’imposta, è dello 0,667%. L’investimento minimo è di mille euro. La sottoscrizione è possibile nelle filiali di Banca Etica fino al 20 novembre 2020. I prestiti emessi da Banca Etica, infatti, sono forme di risparmio vincolato, sottoscrivibili solo in determinati periodi. Trattandosi di un prodotto di investimento semplice, è adatto a risparmiatori con una propensione al rischio moderata che cercano un flusso di reddito sicuro e costante.