Wall Street spia le sorprese nascoste nel voto
Il coronavirus ha spostato gli equilibri dei mercati finanziari che, dopo il selloff pandemico dello scorso marzo, sono comunque riusciti a riprendersi bene. E ora ci si interroga sul futuro delle Borse e sull’influenza che il Covid-19 potrebbe avere su eventi catalizzatori come le elezioni presidenziali.
Se fino a qualche mese fa, infatti, i sondaggi davano il candidato democratico, Joe Biden, in vantaggio nella corsa alla Casa Bianca, «ora il quadro sta cambiando, per effetto proprio del coronavirus — spiega Maria Paola Toschi, global market strategist di Jp Morgan Asset Management —. Insomma, grazie alla gestione del Covid-19 e al conseguente calo dei contagi delle ultime settimane (sebbene negli Stati Uniti rimangano su livelli elevati, circa 38.000 nella sola giornata del 23 settembre contro il picco di circa 76.000 del 17 luglio, ndr), il gradimento dell’attuale presidente Donald Trump sta risalendo».
Con lo scoppio della pandemia era scivolato fino a un minimi del 41% lo scorso luglio, per poi riportarsi nelle ultime settimane al 44% (il picco del 48% era stato raggiunto a febbraio, prima del Covid10, ndr). «Se poi guardiamo ai sondaggi relativi ai sei Stati maggiormente in bilico (Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Arizona, North Carolina e Florida, ndr), è vero che Biden rimane ancora in vantaggio sul Tycoon, ma la distanza si è ridotta a soli sei punti percentuali rispetto al 10% di un paio di mesi fa (oltre a considerare che il candidato democratico ha perso l’appoggio della Florida) — argomenta Toschi —. E proprio questo differenziale potrebbe essere determinante nella composizione del Congresso». E man mano che il gap si riduce si va sempre più verso un Congresso americano a maggioranza repubblicana, sia alla Camera sia al Senato. Uno scenario che i mercati potrebbero accogliere con favore, soprattutto considerando che nei piani di Trump c’è anche un taglio delle tasse. «La vittoria di Biden, invece, potrebbe essere considerata meno positiva per i mercati e potrebbe preoccupare gli investitori (a differenza di Trump, nei piani dl candidato democratico c’è un aumento delle tasse, ndr) — aggiunge Toschi —. Va però detto che l’agenda dei democratici prevede anche un aumento del salario minimo; un intervento che potrebbe favorire una riduzione delle differenze sociali e quindi una ripresa dell’economia. Inoltre, Biden si è fatto anche portavoce di un imponente piano di investimenti infrastrutturali in settori che potrebbero dare un ulteriore slancio alla crescita». Per ora comunque, il finale del film elezioni è ancora incerto e soprattutto complesso. Anche perché un Congresso diviso, con una camera ai repubblicani e l’altra ai democratici, renderebbe difficoltoso il varo di un’agenda politica, con riflessi negativi sull’economia.