Bonus del 110% anche su acqua e sanitari
Dopo 6 anni consecutivi caratterizzati da buoni ritmi di crescita sui mercati esteri, il 2019 per il distretto della ceramica di Civita Castellana si è chiuso al di sotto delle attese, con un risultato di poco superiore ai 100 milioni di esportazioni (-6,5%). Secondo il Monitor realizzato da Intesa Sanpaolo, il primo risultato parziale del 2020, relativo al periodo gennaio-marzo, sembra invece invertire la tendenza dei precedenti quattro trimestri con una crescita moderata (+1,4%) con un totale esportato di 24 milioni di euro. «Il polo produttivo ha saputo far fronte alla pandemia perché ha investito sulla qualità — afferma Augusto Ciarrocchi, vice presidente di Confindustria Ceramica —. Questo ha consentito di rimanere sul mercato nonostante la concorrenza di chi opera dove energia e manodopera costano poco. Oltra alla qualità, anche il design ci ha aiutati a rimanere a galla». Ma il futuro resta incerto, per questo i produttori di ceramica sanitaria chiedono al governo «che la misura del 110% venga estesa all’efficientamento idrico, oltre a quello energetico. I sanitari installati nelle abitazioni sono datati. I nuovi hanno performance elevate e scaricano la metà dei litri d’acqua». Analizzando nello specifico i trend nei vari Paesi, gli Stati Uniti perdono nel trimestre gennaio-marzo la leadership di primo Paese di destinazione e riducono gli acquisti di oltre il
50% rispetto allo stesso periodo del 2019. Giù Germania e Regno Unito. Crescono invece a due cifre i flussi verso Austria (+35%), Svizzera (+12%), Paesi Bassi (+10,7%) e Francia (+20,6%), quasi raddoppiato l’export verso la Russia.