Banche più generose del solito Indebitarsi fino al 70% è meno costoso
Imercati scommettono su tassi di interesse prossimi allo zero per lungo tempo ancora e l’eurirs veleggia tra lo 0 e lo 0,1% da luglio. I finanziamenti a tasso fisso, ormai scelti da oltre il 90% dei nuovi mutuatari, restano abbarbicati ai minimi storici. Ancora più ridotti i tassi a breve, con l’euribor attorno a -0,40%, con grande beneficio soprattutto per chi ha in corso da tempo un finanziamento variabile. I mutui a tasso fisso che vanno a coprire una quota del 60% del valore della casa sono offerti a un costo medio nominale (media delle 10 migliori offerte su mutuionline.it) dello 0,62%, tasso che a 30 anni sale allo 0,96%. Per gli indicizzati la media del ventennale è 0,57% e del trentennale a 0,75%. In termini di rata significa che sul ventennale in media il tasso fisso costa, per un finanziamento da 120mila euro come quello ipotizzato in tabella, 532 euro, tre euro in più rispetto al variabile.
Il gap aumenta un pochino per il trentennale: il fisso infatti costa 384 euro, il variabile 373 euro. Ovvio che per un risparmio così basso, indotto dalla politica delle banche che offrono il fisso a circa 40 centesimi meno di quanto farebbero pagare se applicassero lo stesso spread dei variabili, la stragrande maggioranza di chi avvia un mutuo ritenga che non valga la pena correre il rischio, per quanto estremamente limitato almeno in un orizzonte di medio periodo, di un innalzamento del costo del denaro che si rifletterebbe sulla rata mensile.
Interessante notare che la forbice tra le condizioni più convenienti e quelle più care è decisamente più stretta di quella che si evidenzia sui mutui per surroga. Nel ventennale a tasso fisso tra la banca più economica e la decima in graduatoria ci sono solo 35 centesimi di punto. Per la surroga sempre a venti anni la differenza è di 65 centesimi. La spiegazione di un divario così evidente sta nelle norme che regolano la surroga: mentre nei mutui per acquisto le banche possono recuperare un po’ di marginalità con i costi di istruttoria, nelle surroghe il divieto di far pagare spese al cliente costringe a determinare il prezzo solo con il tasso.
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La variabile prezzi
Un’altra notazione interessante sulla politica delle banche riguarda le variazioni di tasso a seconda della percentuale di copertura del finanziamento rispetto al valore della casa (il cosiddetto Ltv-loan to value). A venti anni a tasso fisso i mutui con