L'Economia

Btp, proteggers­i dalle sorprese dei tassi

Oggi anche i titoli legati all’inflazione hanno rendimenti negativi o molto bassi: il Tesoro italiano offre lo 0,35% Ma non è una cattiva idea diversific­are una quota del patrimonio con queste emissioni. L’opzione americana

- Di Angelo Drusiani

L’inflazione è scomparsa? Difendersi per tempo dal suo ritorno è più che razionale. Non sorridete quindi se, in anticipo sui tempi, si pensi fin d’ora ad immettere in portafogli­o strumenti atti a difendere il patrimonio, nel momento in cui l’inflazione riprenderà a manifestar­si, riducendo, nel corso degli anni, il potere d’acquisto del denaro e, indirettam­ente, del patrimonio accumulato.

Quasi certamente, i primi a testare il ritorno del costo della vita crescente saranno i consumator­i statuniten­si. Un po’ perché la locale banca centrale è più elastica nell’elargire aiuti finanziari, un po’, soprattutt­o perché la loro propension­e ai consumi è molto elevata.

Se non fosse per il rischio cambio tra euro e dollaro Usa, si potrebbe investire a occhi chiusi sulle emissioni indicizzat­e all’inflazione statuniten­se, l’unica, in occidente, ancora prossima all’1% annuo. Contro una media dello 0,25% in Eurozona e, addirittur­a, dello 0,15% nel nostro Paese.

Certo anche i rendimenti degli inflation linked in questo momento non sono generosi. Se si osserva la tabella, si potrebbe nutrire qualche dubbio sull’efficacia della copertura dell’inflazione, poiché le quotazioni dei titoli governativ­i riportate e il relativo rendimento sono, rispettiva­mente, su valori alti, ma con un’offerta di rendimenti spesso negativi. A parte, come spesso si verifica, il relativame­nte positivo contributo delle emissioni del Tesoro italiano, sia con riferiment­o all’inflazione di Eurozona, sia a quella interna. I Btp Italia elencati offrono tra lo 0,25 e lo 0,35% di rendimento effettivo annuo lordo.

Ma non ci si fermi all’attuale fase dei mercati e, soprattutt­o, dell’attività produttiva e della componente consumisti­ca. L’investimen­to, in effetti, è prospettic­o e guarda a quanto dovrebbe manifestar­si già ad iniziare dal prossimo anno. Quando, l’amministra­zione Usa rinnovata agirà con un occhio ai quattro anni successivi e non all’immediato, mentre in Eurozona, dove le aziende dovrebbero beneficiar­e degli aiuti concessi dai singoli esecutivi oltre che dal Recovery fund della Ue, l’ottimismo, che al momento non emerge, dovrebbe far capolino con più determinaz­ione.

Guardando al futuro con quest’ottica, anche a fronte di quotazioni dei titoli relativame­nte stabili, il contributo dell’inflazione ipotizzata avrebbe un effetto assai importante sulla redditivit­à dell’investimen­to. Il prodotto finale, la redditivit­à, aumentereb­be di valore, dal momento che la componente inflazione raggiunger­ebbe importi sensibilme­nte superiori a quelli odierni. Basti pensare se negli Stati Uniti, ad esempio, si tornasse ad un costo della vita in crescita del 2%, anziché a poco meno dell’1% per cento attuale.

A tal proposito, ad esempio, se nell’ultima riunione della Federal Reserve non sono state apportate modifiche di alcun genere alla politica monetaria che Washington sta atconsider­ato tuando, non sono però mancate voci di segno contrario. Qualche membro dell’organismo, già ora, infatti, sarebbe favorevole ad un’inversione di tendenza all’attuale politica e riterrebbe auspicabil­e già aumentare gradualmen­te il tasso di riferiment­o, al fine di evitare, in un futuro non lontano, la rincorsa ad un incremento dell’inflazione che potrebbe finire fuori controllo.

La ricetta

Quale strategia allora per i portafogli che si vogliono vaccinare per tempo da un ritorno di fiamma del costo della vita? Non dissimile da quella classica: diversific­are. Inserendo una quota non rilevante di questa tipologia di strumenti. E rinforzarl­a gradualmen­te, nel caso il Dipartimen­to del Tesoro italiano optasse per un nuovo collocamen­to di Btp Italia. La cui caratteris­tica vincente — che li rende unici nel panorama non vastissimo dei titoli con un qualche meccanismo di collegamen­to al costi della vita — si basa sul rimborso immediato dell’inflazione maturata nei sei mesi di godimento della cedola minima garantita, anche se la variazione del costo della vita fosse abbastanza contenuta.

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Bce Christine Lagarde, èla presidente della Banca centrale europea

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