Magico trio per New York
Mark Rothko, Willem de Kooning e Cy Twombly accendono le aste nella Grande Mela
Si parte. Anzi si riparte. O almeno ci si prova. Domani sera Christie’s a New York, nelle sale del Rockefeller Center, offre 59 lotti per una stima complessiva minima di 300 milioni di dollari. La sfida delle major alla pandemia potrebbe dare ossigeno a un mercato dell’arte mondiale falcidiato dal Covid. Specie per le gallerie, che incassano buona parte del loro fatturato nelle fiere ora chiuse, rimandate o ridotte, poiché la presenza fisica di clienti è di gran lunga superiore a quella in una sala d’aste.
Bolsena
Tra le opere in catalogo nella Big Apple vi sono tre capisaldi dell’espressionismo astratto americano del dopoguerra. Tre capolavori — offerti sembra senza coperture di garanzie — di Mark Rothko, Willem de Kooning e Cy Twombly. Di quest’ultimo Untitled (Bolsena) è il più caro, con una stima di 35-50 milioni di dollari. Twombly ha realizzato questo dipinto mentre viveva in Italia, a Palazzo del Drago. Nell’estate del 1969 si trovava sul Lago di Bolsena, poco a nord di Roma. Qui Twombly ha completato quattordici opere di grandi dimensioni su sfondi chiari, ciascuna composta da un’ipnotica rapsodia di forme, linee, trame. Negli ultimi anni, le opere di Twombly sono state vendute a prezzi sempre elevati nelle aste serali. Nel 2017, Christie’s ha battuto Leda and the Swan del 1962 a 52,8 milioni. Un’altra opera della serie di Bolsena è stata venduta da Christie’s nel 2015 per 42,7 milioni. L’attuale suo record d’asta è di 70,5 milioni di dollari (Sotheby’s, New York, 2015). Il bellissimo de Kooning (20-30 milioni) appartiene alla sua celebre serie Women. Con gli occhi spalancati, quasi da cartone animato, le guance arrossate e un foulard blu, la donna informalmente abbozzata incontra lo sguardo dello spettatore con un sorriso sfacciato. Woman (Green) è stata eseguita tra il 1953 e il 1955, dopo la mostra del 1953 alla Sidney Janis Gallery che ha ospitato il primo gruppo di dipinti di donne di de Kooning, che includeva Woman I (1950-1952) oggi al Moma di New York. Sin dalla mostra di Janis, che aveva suscitato reazioni contrastanti, i dipinti di de Kooning di questa serie erano stati fonte di grande fascino per il pubblico.
Saldi
In un’intervista il pittore dichiara che l’ispirazione gli era venuta osservando delle donne che si strattonavano all’entrata di un negozio con articoli in saldo. «Vidi quelle donne, vidi la loro avidità e la loro cattiveria, quelle facevano a pezzi gli articoli in offerta». Sia questo dipinto che un Untitled del 1967 (3050 milioni) di Mark Rothko sembrano essere stati consegnati a Christie’s da Ron Perelman. Il miliardario americano, padrone dei cosmetici Revlon e molto altro, ha già venduto tramite Sotheby’s opere d’arte per 200 milioni di dollari. Secondo Bloomberg (Perelman e Christie’s hanno rifiutato di commentare) il 77enne avrebbe dichiarato pochi giorni fa che è giunto il momento «di pulire la casa, semplificare e dare ad altri la possibilità di godersi alcune delle cose belle che ho acquisito, proprio come ho fatto io per decenni». Perelman sta vendendo un po’ tutto quello che fa parte del suo patrimonio, dalle aziende alle ville al mare, dal jet privato a uno yacht lungo 80 metri. Il dipinto di Rothko è uno dei più drammatici dell’ultima parte della carriera dell’artista. «Penso alle mie immagini come a drammi — disse una volta —. Mi interessa solo esprimere le emozioni umane di base: tragedia, estasi, sventura e così via». L’opera era già stata venduta all’asta per 1,2 milioni di dollari nel 1998. Perelman l’avrebbe acquistata privatamente nel 2002. Per la cronaca, sempre domani, ma a Hong Kong, Sotheby’s offrirà una tela astratta di Gerhard Richter, sempre del padrone di Revlon, stimata 1518 milioni di dollari, per testare la domanda asiatica di arte contemporanea occidentale di fascia alta.