Elettrica e popolare La nuova Volkswagen
Con la nuova auto Id («Intelligent Design») il gruppo di Wolfsburg avvia una rivoluzione che ricalca quella del Beetle «Vogliamo dare una vettura a batteria a tutti, a prezzi accessibili», dice Thomas Ulbrich, l’uomo-chiave del progetto
Il 26 giugno, un venerdì, usciva dalla catena di montaggio della Volkswagen di Zwickau, in Germania, una Golf Variant bianca con motore diesel: l’ultima nata di una serie di oltre sei milioni di veicoli. Quel giorno è iniziata la vera rivoluzione industriale del marchio tedesco. L’impianto in cui sono stati investiti 1,2 miliardi di euro, da due anni, aveva già subito un processo di trasformazione volto all’elettrico, senza licenziamenti tra gli 8 mila dipendenti. Ora è il sito, unico nel mondo, completamente dedicato alle auto elettriche. Qui viene prodotta la ID.3 (acronimo di Intelligent Design): una berlina compatta che, a regime, sarà assemblata in sole tre ore e mezza. Il fiore all’occhiello del gruppo è il risultato del matrimonio tra il motore elettrico e la piattaforma elettrica Meb: nata esclusivamente per l’elettrico e flessibile, servirà da base per la maggior parte dei modelli alla spina, con differenti tipi di carrozzeria, che i 12 marchi del gruppo tedesco lanceranno nei prossimi anni.
Dietro tutto ciò c’è Thomas Ulbrich, responsabile della E-mobility del marchio Volkswagen e membro del consiglio di amministrazione. «La nostra parola d’ordine è fornire una vettura elettrica per tutti a prezzi competitivi — ha detto — . Il lancio della Volkswagen ID.3 segna l’inizio di questo percorso. Vogliamo rendere popolare la nuova mobilità». Al brand Volkswagen (6,3 milioni di unità vendute nel mondo nel 2019) è stato affidato il compito di traghettarsi in America del Nord e del Sud, e in Africa. La missione: essere referente della mobilità pulita. Il successo della ID.3 sarà dunque fondamentale per Volkswagen. Dovrà attivare una mutazione culturale simile a quella iniziata con il Maggiolino e in seguito, con la Golf, in cui l’uomo è al centro del progetto.
Pionieri
Per la ID.3, Volkswagen rivendica anche il ruolo di pioniere nella vettura a zero carbonio (è venduta con un certificato che ne attesta il «bilancio neutro» in tutta la fase di produzione). In una linea parallela è costruita, con gli identici contenuti tecnologici, anche la seconda auto di questa generazione elettrica, la ID.4. Matrice di quelle che verranno costruite in Cina, negli impianti di Anting e Foshan — e dalla fine del 2021 anche nello stabilimento di Chattanooga, nel Tennessee, per i mercati del Nord America — sarà il primo veicolo basato sulla piattaforma Meb ad arrivare negli Stati Uniti. È dunque un modello globale,che identifica la famiglia ID e conferma la strategia attuata dal marchio, sia industriale sia di posizionamento.
La casa di Wolfsburg dichiara di avere raccolto oltre 30 mila ordini prima della commercializzazione. Dalle prevendite capirà quali sono i fattori vincenti e le reali esigenze per acquistare un’auto elettrica, informazioni determinanti per approfondire un segmento inesistente sino a pochi anni fa. Come il primo Maggiolino, anche la ID.3 non ha la griglia sul frontale: il motore elettrico è collocato nella parte posteriore, come la trazione. Con un’autonomia che arriva a 550 km le sue batterie, a carica rapida, sono garantite per otto anni o 160 mila km. Il marchio ha cambiato anche il logo con l’obiettivo di renderlo più semplice ed emozionale. Alla fine di agosto, appena completato lo sviluppo del software di bordo, Volkswagen ha iniziato a consegnare 700 ID.3 in Norvegia. Sbarcate da un cargo, erano attese tanto da aver scatenato sui social un movimento chiamato «First Mover Club». La settimana successiva, diverse bisarche hanno trasportato ai concessionari anche in Italia le prime unità. A collaudare personalmente la vettura è stato il ceo del gruppo, Herbert Diess, che ha guidato per centinaia di chilometri, lungo le strade del nostro Paese. Il solo brand Volkswagen ha fissato un investimento di 9 miliardi entro il 2023 sull’elettromobilità. L’obiettivo al 2025 è vendere 1,5milioni di vetture all’anno della gamma Volkswagen ID , di cui 500mila ID.4 (il suv ha un motore da 204 cavalli con trazione posteriore e batterie a carica rapida, è attesa nel 2021 la versione 4x4).
Gli accordi
Sono già stati svelati altri concept, come il suv ID Crozz, la berlina ID Vizzion, il suv a sette posti Roomzz e L’ID. Buzz, reincarnazione del leggendario Volkswagen Combi. Tutto il gruppo è anche impegnato a rispettare gli Accordi di Parigi e quindi a non produrre più propulsori a combustione entro il 2050. La mobilità elettrica non è solo un modo per voltare pagina nella storia industriale, ma anticipa anche la svolta che sarebbe comunque stata imposta dall’entrata in vigore, entro il 2030, della normativa europea sugli obbiettivi da raggiungere: la media di 60g/km di emissioni CO2. La chiara focalizzazione sull’elettromobilità dei veicoli ID è determinante per raggiungere i risultati prefissati, perché l’auto a batteria consente il miglior bilancio climatico di tutti i tipi di guida. «Il cambiamento climatico è la maggiore sfida dei nostri tempi e Volkswagen se ne sta assumendo la responsabilità», ha detto Ulbrich.
Nello stabilimento sono stati investiti 1,2 miliardi, ora è l’unico al mondo dedicato soltanto ai propulsori ecologici
In Italia il collaudo è stato fatto personalmente dal ceo Herbert Diess L’obiettivo è vendere 1,5 milioni di unità all’anno