Giochi, è online la guerra delle console
A novembre debuttano Playstation 5 e Xbox Series X, mentre il mercato è in fermento, tra il boom del gioco in mobilità, le nuove formule di abbonamento e le piattaforme di cloud gaming. I big non stanno a guardare. E Microsoft ha già fatto la prima mossa.
Nel mondo ci sono 2,7 miliardi di videogiocatori. I videogame sono in costante espansione: a quasi cinquant’anni dalla comparsa dei primi giochi elettronici, è nell’ultimo decennio che il settore ha iniziato una crescita verticale che porterà il comparto a valere quasi 160 miliardi di euro nel 2020 (con proiezioni che arrivano oltre i 200 miliardi nei prossimi tre anni). Un turbo a questa crescita è poi arrivato con il lockdown: sempre più persone hanno trovato conforto nel videogioco. Una forma di intrattenimento ma anche di socializzazione premiata dall’organizzazione Mondiale della Sanità con il motto «Play apart together», giocate separatamente ma insieme, grazie alla parte social e di multiplayer presenti ormai in ogni titolo di successo.
Sul piatto oggi c’è un’offerta senza precedenti, con l’idea di andare a prendere i clienti nelle modalità più diversificate — smartphone, pc e ovviamente console, con l’arrivo delle nuove Playstation e Xbox — e superando quelle barriere tecnologiche ed economiche che frenano un’espansione ancora più globale. Negli ultimi mesi sono nate piattaforme per giocare in streaming, sul modello di Netflix, in abbonamento: al fianco di Google con Stadia e Microsoft con xcloud (e parzialmente il servizio Playstation Now), è in arrivo Amazon con la piattaforma Luna, già in fase di test negli Stati Uniti.
La maggior parte di quel terzo della popolazione mondiale che si diletta con i videogiochi è rappresentato dai casual gamer, tiepidi appassionati che per lo più gioca su smartphone e che per il proprio intrattenimento interattivo non spende. La porzione mobile gaming da qualche anno rappresenta comunque la più importante a livello economico (siamo intorno agli 80 miliardi, con una crescita annuale del 13%) e le aziende del settore vedono una platea enorme che si vuole gradualmente portare a investire (lo fa al momento solo il 38% dei mobile gamer) su piattaforme più lucrative.
Ultime generazioni
Malgrado le molte analisi che davano per finita l’epoca delle console, sia Microsoft sia Playstation sono dunque pronte a lanciare sul mercato la nuova generazione di macchine. Perché se a livello numerico sono «solo» 730 milioni gli utenti dei marchi citati sopra (a cui si aggiunge Nintendo con Switch), questi giocatori hanno l’abitudine di non lesinare investimenti nella propria passione. Il segmento delle console rappresenta la seconda posizione nello scacchiere economico del gaming, con oltre 45 miliardi di euro di fatturato. Sono invece 1,3 miliardi le persone che giocano su pc e che generano ricavi per quasi 40 miliardi.
La prima console di ultima generazione sarà la nuova Xbox di Microsoft, la Series X che dal 10 novembre sarà sul mercato affiancata dalla sorella minore Series S (il modello all digital, dunque senza lettore di dischi) con prezzi che rispettivamente saranno di 499 e 299 euro. A seguire, il 19 novembre, sarà la volta di Playstation 5, la quinta versione della macchina da gioco leader di mercato (soprattutto in Italia) che arriverà nei negozi nel 25esimo anno del marchio giapponese. Anche qui due versioni, al prezzo di 499 e 399 euro. Con una differenza di prezzo tra le due economiche giustificato dalla differenza di potenza hardware.
«Vogliamo mettere ogni giocatore nelle condizioni di poter scegliere la piattaforma che più è ritagliata sulle proprie abitudini di gioco», spiega Cedric Mimouni, a capo dell’area mediterranea di Xbox, forte dell’appartenenza all’unico marchio, Microsoft, che di fatto copre l’intero arco di proposte: il settore console, «quello che per noi rappresenta ancora il vertice dell’esperienza di gioco, per facilità d’accesso e qualità dei giochi», a cui si affianca quello del gaming su Windows. Redmond sfrutta quindi l’unicità del cloud Azure per proporre il gioco in streaming con xcloud. Se il numero dei gamer attuale appare già impressionante, l’idea è che ci sia spazio non solo di conversione ma anche di espansione. «Il gioco è un’attività naturale per l’uomo — prosegue Mimouni —. Se penso ai milioni di giocatori attuali, rifletto in realtà sui tanti che ancora non si sono avvicinati ai videogiochi».
Insomma, siamo davanti a un’offerta ampia e che sta portando a una situazione non dissimile dall’home video, con Netflix, Disney +, Amazon Prime Video ed Apple Tv che si combattono a colpi di esclusive. È da leggere in questo senso l’acquisizione monstre (7,5 miliardi di dollari) da parte di Microsoft della softwarehouse Bethesda (casa madre di Fallout e Doom). «Lo vediamo già da anni e sarà ancora di più in futuro: i giocatori si innamorano di una piattaforma — conclude Mimouni —. Sarà nostro compito proporre contenuti esclusivi, e servizi sempre più avanzati, per riuscire a tenerli con noi. E convincerne di nuovi a sposare la nostra visione».
(u. tor.) Motorola torna all’attacco con Razr 5G, evoluzione della specie dell’iconico telefonino a conchiglia. Lo fa con un originale modello a doppio schermo. Uno interno pieghevole da 6,2 pollici in formato 21:9. L’altro esterno da 2,7 pollici, per consentire chiamate e l’invio di messaggi senza doverlo aprire. Dunque si risparmia energia. Interessante lo chassis realizzato interamente in lega di alluminio e vetro, con l’eliminazione totale di parti plastiche. I progettisti cinesi hanno previsto 200 mila movimenti delle cerniere, equivalenti a oltre cinque anni di funzionamento. La fotocamera da
48 MP con stabilizzatore d’immagini e tecnologia Quad Pixel consente di scattare foto brillanti anche con scarsa illuminazione. Unica nota dolente il prezzo, ma top di gamma e qualità si pagano.