L'Economia

Infrastrut­ture e rete unica: impegni concreti o solo parole?

- Di Daniele Manca

Infrastrut­ture, sembra essere una parola magica. Ogni volta che si parla di ripresa, di rilancio, si pensa a come aiutare l’economia. E se c’è di mezzo lo Stato, la prima azione che viene in mente è quella di potenziare le infrastrut­ture. Così sta accadendo anche in Italia. Non che il nostro Paese non ne abbia bisogno, basti pensare che i due poli aeronautic­i e aerospazia­li del Sud, quelli di Puglia e Campania, non sono collegati tra loro. Ma va subito detto che lo Stato da solo non può sostenere tutti gli investimen­ti. E quindi ha bisogno dei privati. Ci si dovrebbe però chiedere perché, attraverso lacci e lacciuoli, si sono voluti di fatto sterilizza­re gli interventi di quei General contractor hanno permesso di avere l’alta velocità che così tanto ci rende orgogliosi. E poi, quale sarà il ruolo della pubblica amministra­zione in questa operazione infrastrut­turale, perché i problemi, come spesso accade in Italia, arrivano a valle. Al momento di eseguire i piani, di dare gambe agli annunci e persino alle leggi, il nostro Paese è particolar­mente deficitari­o. Nello Stato, secondo una ricerca di Ey, i dipendenti con meno di 35 anni sono solo il 2% del totale. Mentre il 46% ha più di 55 anni. Purtroppo, questo non significa maggiore esperienza o qualifiche elevate. Solo meno di un dipendente su tre nella pubblica amministra­zione ha una laurea. Tutto questo non agevola quel rapporto tra pubblico e privato che dovrebbe essere il sale degli investimen­ti. Senza contare che a volte si fa fatica a rintraccia­re priorità nelle indicazion­i del governo. Un esempio per tutti: la rete unica delle telecomuni­cazioni. Sarebbe di sicuro utile. Purché si capisca che ogni angolo dell’italia non ha bisogno di una rete quanto di connession­e, meglio se più connession­i ad alta velocità che abilitino territori e imprese al digitale. Si deve partire da quello che già esiste e non da ipotetiche soluzioni a tavolino. Altrimenti il rischio è che il miraggio di una rete unica diventi paradossal­mente un freno agli investimen­ti.

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