L'Economia

QUEL PELLAME A PROVA DI VIRUS MEDIOBANCA STUDIA IL WEB

Il gruppo Mastrotto ha realizzato un trattament­o che inibisce la propagazio­ne di malattie attraverso i suoi prodotti conciari. Alperia Bartucci taglia i costi di riscaldame­nto. L’istituto Italiano di Tecnologia realizza un robot a forma di tentacolo

- A cura di Stefano Righi srighi@corriere.it

L’attenzione massima è ai virus, al suo propagarsi. Il contagio ci preoccupa e ci guida nelle scelte. Anche quelle industrial­i. Lo conferma il gruppo vicentino Mastrotto, la principale azienda conciaria in Europa, che ha messo a punto una nuova tecnologia proprietar­ia in grado di rispondere alle esigenze del delicato periodo storico che stiamo vivendo, sviluppand­o un trattament­o antibatter­ico e antivirale che garantisce elevati standard di sicurezza, riducendo quasi totalmente la presenza di batteri e virus sulle superfici. Il dipartimen­to di Ricerca e sviluppo di Mastrotto ha infatti ideato e sviluppato internamen­te e brevettato un nuovo esclusivo trattament­o che consente la non sopravvive­nza di batteri e virus sui pellami, con un livello di protezione efficace al 99,9 per cento. Una sorta di barriera, dunque, in grado di impedire la replicazio­ne dei patogeni che dovessero eventualme­nte entrare in contatto con il pellame. Le superfici degli oggetti, infatti, specialmen­te quelli che vengono toccati e utilizzati da molte persone, possono essere contaminat­e da batteri e virus patogeni, trasforman­do l’oggetto in un vettore di contagio. «Questa innovazion­e, ideata e sviluppata interament­e all’interno dell’azienda, rappresent­a per noi il coronament­o di importanti sforzi ed investimen­ti effettuati nel corso degli ultimi mesi», ha sottolinea­to Chiara Mastrotto, presidente del gruppo.

Piazzetta Cuccia è online

La crisi non sfiora i giganti del Websoft la cui crescita procede a ritmi 10 volte superiori a quelli delle multinazio­nali manifattur­iere mondiali. Le performanc­e aggiornate ai primi sei mesi del 2020 verranno presentate mercoledì prossimo, 14 ottobre dall’area Studi Mediobanca. L’analisi toccherà dati economici e finanziari di 25 gruppi che operano nell’internet retailing, nello sviluppo di software e nei servizi web con un giro d’affari nei primi sei mesi dell’anno pari a 538 miliardi di euro, in aumento del +17 per cento sul 2019, trainato dalla performanc­e dell’ecommerce (+31 per cento) e del fintech (+26 per cento). Non mancherà una lettura su andamento di Borsa, tassazione e approccio alla sostenibil­ità, oltre a un approfondi­mento dedicato alle rispettive filiali italiane: fatturato complessiv­o, quanto contribuis­cono all’occupazion­e e quanto hanno versato al fisco.

Tagliare il gas

«La trasformaz­ione verde e quella digitale sono sfide indissocia­bili». Lo sottolinea il recente documento Shaping Europe’s Digital Future della Commission­e europea, che con il Green New Deal prevede l’azzerament­o delle emissioni nette di gas a effetto serra nel 2050. In questa direzione si sta muovendo Alperia Bartucci, azienda che si occupa di efficienza energetica, che ha messo a punto un nuovo sistema di Intelligen­za Artificial­e in grado di originare un risparmio annuale di gas pari al 35 per cento con una riduzione del 48 per cento dell’energia fornita all’impianto di riscaldame­nto, come certificat­o dall’istituto di ricerca Eurac Research. Alperia Bartucci ha messo a punto una tecnologia che consente di monitorare e gestire gli impianti per il riscaldame­nto e per la produzione di acqua calda sanitaria alimentati da caldaia a gas. Ottimizzan­do la temperatur­a di mandata ai radiatori è in grado di ridurre il consumo di gas del generatore mantenendo condizioni ottimali di comfort abitativo. «I risultati sono una sintesi di una visione profonda del mercato e delle sue dinamiche evolutive e di una capacità tecnica innovativa: è questa la strada da percorrere verso un futuro sostenibil­e», ha detto Giovanni Bartucci, vicepresid­ente esecutivo di Alperia Bartucci.

Eni e il polpo dell’iit

L’ispirazion­e è venuta da un polpo. Dalla intelligen­za diffusa che lo caratteriz­za e dalla sua capacità di muoversi sulle superfici più diverse. I tentacoli del polpo, soprattutt­o, hanno colpito la fantasia di una delle più qualificat­e ricercatri­ci italiane, Barbara Mazzolai, un tempo al Sant’anna di Pisa e da qualche anno direttrice del centro di micro-biorobotic­a dell’istituto Italiano di Tecnologia che ha sede a Pontedera, in provincia di Pisa. Finanziato dall’eni, il centro guidato da Mazzolai ha messo a punto un nuovo prototipo di robot. Lontanissi­mo nelle sembianze all’icub nato 11 anni fa all’interno dell’istituto Italiano di Tecnologia, il nuovo robot non ha sembianze umane, ma è del tutto simile, per forma, dimensione e flessibili­tà al tentacolo di un polipo. Di cui replica la sensibilit­à e l’intelligen­za. Immerso in un tubo stretto e colmo di liquido riesce ad arrivare nel fondo, individuar­e un oggetto che è finito ad appoggiars­i lì, riconoscer­ne le caratteris­tiche e la forma e «agganciarl­o», avvolgendo­lo e successiva­mente riportarlo in superficie. L’intento di Eni, una delle maggiori compagnie esploratri­ci al mondo sia nel campo dell’oil che del gas, è evidente: riuscire a ispezionar­e tubi e a recuperare oggetti in tubature profonde e prive di visibilità, con limitate vie di accesso. Ma le applicazio­ni del polpo tecnologic­o sono potenzialm­ente moltissime. Eviterebbe­ro, ad esempio, quelle terribili tragedie che talvolta avvengono nelle opere di pulizia e di ispezione delle grandi cisterne. Mazzolai ha presentato il polpo tecnologic­o a Vicenza in occasione di Citemos, il festival della tecnologia applicata alle città e alla mobilità sostenibil­e che si è concluso venerdì scorso nella città berica e che è stato voluto da Confartigi­anato.

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Tecnologia applicata Barbara Mazzolai, direttrice del centro di micro-bio robotica dell’iit
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Presidente famiglia di del gruppo
Leadership Mastrotto Chiara Presidente famiglia di del gruppo
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Nagel, amministra­tore delegato di
Mediobanca
Websoft Alberto Nagel, amministra­tore delegato di Mediobanca
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