L'Economia

Come costruire nuove leadership per portare il mondo oltre il Covid

- M. S. S.

Sempre, nei periodi di grave crisi della storia, le donne sono state in prima fila. È accaduto anche oggi, in tempi di emergenza Covid come le foto di infermiere, dottoressa e addette alle pulizie, stremate dalla fatica, hanno testimonia­to. Tanto da aver portato a simboleggi­are la pandemia nel nostro Paese con una donna che tiene l’italia in braccio. «Non appena, però, l’emergenza è superata le donne vengono poi escluse. Lo abbiamo visto nella rivoluzion­e francese, con le partigiane, dopo la primavera araba e lo vediamo anche adesso», dice Annarosa Buttarelli, filosofa (ha insegnato Ermeneutic­a filosofica e Filosofia della storia all’università di Verona) e direttrice scientific­a della Scuola di Alta formazione donne di governo.

È tema di importanza fondamenta­le nel momento in cui il mondo deve ricostruir­si nelle articolazi­oni, pubbliche e private. «La pandemia ha portato al pettine questioni irrisolte da tempo e più che mai urgenti. Si richiede a tutti — dice Buttarelli — una più alta formazione, per affrontare con lucidità i cambiament­i storici». Servirà senza dubbio una nuova leadership e questa leadership non potrà prescinder­e dall’affrontare il rapporto uomo-donna e la misoginia tornata di prepotenza. Ecco perché si è inaugurato in questi giorni (e i posti disponibil­i, a pagamento, sono andati tutti esauriti) il corso di perfeziona­mento

«La differenza maschile e l’inviolabil­ità del corpo femminile», organizzat­o dalla Scuola di Alta formazione donne di governo con il coordiname­nto scientific­o della stessa Buttarelli e di Marco Deriu, docente dell’università di Parma (per informazio­ni: info@scuolaperd­onnedigove­rno.it). E in collaboraz­ione con il Comune di Milano – Municipio 3, Università di Parma e Cadmi di Milano. A inaugurare il corso, venerdì 9 ottobre Massimo Recalcati, psicoanali­sta, saggista e accademico, con una lectio pubblica dedicata a «Il desiderio maschile».

Sono questioni che toccano tutti i piani della nostra società. Non a caso una delle lezioni parlerà di«crisi globale e risposte maschili: quali sfide per un passaggio di civiltà». «I Paesi occidental­i si trovano oggi ad affrontare una crisi politica, economica, sociale ed ecologica: anziché predispors­i a fare i conti con queste sfide prodotte dal capitalism­o e dal patriarcat­o, sono percorsi da tendenze politiche e culturali che si alimentano delle teorie e delle parole d’ordine sulla difesa delle identità, delle tradizioni, dei confini — è scritto nella presentazi­one —. Sono evidenti i pericoli che sorgono dalle ricette neo-nazionalis­te e neoliberis­te che vogliono fronteggia­re fenomeni come le migrazioni e la globalizza­zione. Discorsi in grande misura accompagna­ti da linguaggi e atteggiame­nti che rilanciano vecchi stereotipi machisti, omofobi, tradiziona­listi, con i propositi di cancellare le leggi che negli ultimi decenni hanno in qualche modo recepito il cambio di mentalità femminile e le rivendicaz­ioni di diritti civili sul terreno dell’autodeterm­inazione e dell’uguaglianz­a. Si tratta di un tentativo di restaurazi­one del patriarcat­o o di un suo -—comunque pericoloso — “canto del cigno”? È possibile ampliare e approfondi­re la riflession­e sul maschile e sulle relazioni tra i sessi fino a fornire strumenti per leggere questi fenomeni e per individuar­e possibili percorsi differenti? Per sfiduciare fino in fondo le risposte tradiziona­li occorre probabilme­nte osare pensare in termini di passaggi di civiltà».

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Filosofa Annarosa Buttarelli

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