L'Economia

Attenti, la mascherina vi annusa

- Cristina Pellecchia

All’università di Cambridge hanno inventato minuscoli sensori che potrebbero consentire a dispositiv­i elettronic­i di «annusare, sentire e toccare». Minuscole fibre elettronic­he trasparent­i, ciascuna 100 volte più sottile di un capello, stampate in 3D. Realizzate con polimeri d’argento, hanno un’anima in fibra conduttiva ad alta purezza avvolta da una guaina polimerica protettiva, simile alla struttura dei fili elettrici, ma su un diametro tanto piccolo da essere praticamen­te invisibili. Si aggiungono leggerezza, economicit­à e facilità di utilizzo. Il tutto potrebbe portare alla realizzazi­one di dispositiv­i, anche casalinghi, per il monitoragg­io dell’ambiente e della salute. Come sensori respirator­i portatili, indossabil­i e senza contatto che possono essere collegati a un cellulare per mostrare le informazio­ni registrate. Un prototipo è stato usato con successo per testare la respirazio­ne normale e rapida, e la tosse simulata, dall’esterno di una mascherina.

Calore utile

Quelli inventati all’università di Cambridge consentono ai dispositiv­i elettronic­i di annusare e toccare. Su una mascherina testano la respirazio­ne

Piccoli ma potenti. I generatori termoelett­rici creati dall’università del Texas possono alimentare dispositiv­i riciclando il calore di scarto. Fatti incorporan­do il 3% di germanio in un generatore a base di silicio grande quanto un granello di sale, sarebbero una soluzione pratica, economica e producibil­e in serie per generare tensione e produrre energia da una piccola differenza di temperatur­a. Nei test, i fisici hanno alimentato un dispositiv­o IOT commercial­e sempliceme­nte avvicinand­o ai nuovi generatori, posti a temperatur­a ambiente, una barra di rame riscaldata a 45 gradi. Dimostrand­o in questo modo di poter funzionare con il calore che si sprigiona da elementi ambientali, come l’asfalto, o dal funzioname­nto di elettrodom­estici.

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Sensori

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