Fondi comuni e replicanti, l’invasione dei prodotti verdi
Sarà stato anche un effetto della pandemia da coronavirus, che ha fatto crescere senso civico e sensibilità ambientale. Fatto è che nel mondo degli investimenti tutto quello che è sostenibile è stato oggetto negli ultimi mesi di un maggiore interesse da parte dei risparmiatori. E l’industria del gestito sta rispondendo a questa crescente domanda con prodotti, sia attivi sia passivi, sempre più responsabili. Ma partiamo dai numeri generali. Secondo Morningstar, nel secondo trimestre 2020, l’86,3% della raccolta netta dei prodotti del gestito è confluita in Etf e fondi con una connotazione Esg (Environmental, social e governance). Stiamo parlando di 54,6 miliardi, più del doppio di quanto raccolto nel primo trimestre. Il patrimonio europeo gestito da fondi sostenibili è così cresciuto a 774 miliardi, pari all’82% del totale su scala globale. E se da un lato cresce l’interesse da parte dei risparmiatori verso strumenti più «verdi», dall’altro lato cresce anche l’offerta di fondi ed Etf sostenibili.
Per quanto riguarda il mondo dei «replicanti», tra gli ultimi debuttanti c’è l’ishares € Govt Bond Climate Ucits Etf, che replica l’indice Ftse Advanced Climate Risk-adjusted Emu. Quotato da Blackrock su Xetra, in Germania, l’etf investe nei titoli di Stato dell’eurozona, offrendo una maggiore esposizione ai Paesi meno esposti ai rischi del cambiamento climatico.
Sempre in ambito obbligazionario, Ubs Am ha prima quotato su Borsa Italiana il J.P. Morgan Emu Government Esg Liquid Bond Ucits Etf e poi ha anche lanciato la versione a cambio coperto del Bloomberg Barclays Msci Global Liquid Corporates Sustainable Ucits Etf.
Guardando alla gestione attiva, invece, Morgan Stanley im ha dato il via a due fondi sostenibili focalizzati sul reddito fisso (l’ms Invf Sustainable European Corporate Fune e l’ms Invf Sustainable European
Strategic Fund), mentre State Street Global Advisors, invece, ha lanciato una famiglia di fondi (State Street Climate Equity) dedicati agli investitori che mirano a ridurre il rischio climatico all’interno dei loro portafogli.
A fine giugno, Morningstar contava 2.703 strumenti con una connotazione sostenibile. Un numero che è destinato a salire sia in virtù delle tante nuove emissioni, sia in considerazione del restyling in chiave Esg di prodotti già esistenti.