CINECITTÀ & CO. RILANCIARE, CHE DIVERTIMENTO
Pillarstone diventa primo creditore degli studios di Abete, Della Valle e De Laurentiis. Ha già Magicland e Acqua World Ora la piattaforma per salvare le aziende indebitate vuole costituire un polo, come ha fatto per lo shipping e le telecom
Da aziende appesantite dal fardello dei debiti finanziari a campioni nazionali. Passando attraverso nuova finanza, piani di rilancio e aggregazioni. È il percorso disegnato da Pillarstone, piattaforma per gli asset problematici nata da un progetto dei manager di Kkr — il maxi fondo Usa che ha appena investito in Fibercop — che cinque anni fa ha iniziato in Italia rilevando un portafoglio di sofferenze da Intesa Sanpaolo e Unicredit. Oggi ha 2,5 miliardi di asset in gestione e per mestiere ristruttura aziende solide da un punto di vista industriale ma deboli sul fronte della finanza. Ha costruito attorno a Premuda (ex caso di crisi finanziaria con più di dieci banche coinvolte e 90 milioni di patrimonio netto negativo) uno dei principali poli italiani dello shipping e dopo averne preso il controllo. Ha trasformato Sirti, ora al 100% di Pillarstone, da preda a cacciatore che fa shopping di aziende tra tlc ed energia e ora guarda alla partita in corso su Italtel. Ora si cimenta con i parchi di divertimento, un settore che quest’anno ha perso complessivamente il 75% dei suoi ricavi, ma che dà lavoro a 85 mila persone e conta oltre 20 milioni di visitatori l’anno. E che ha quindi potenziale. Ne è convinto Gaudenzio Bonaldo Gregori, un passato a capo del restructuring in Royal Bank of Scotland e oggi a capo delle attività di Pillarstone. Ha già in portafoglio Magicland di Valmontone, a sud di Roma. Adesso si appresta a diventare il principale creditore di Cinecittà World — esposta con il sistema bancario per 105 milioni — rilevandone una porzione da Intesa e Unicredit. È il centro tematico promosso dieci anni fa da Luigi Abete, Diego Della Valle e Luigi De Laurentiis, ispirato alla Dolce Vita e agli storici studios romani. Schema diverso per Blue Water che ha in pancia Acquaworld e le Terme di Monticello in Brianza appena finita sotto il controllo di Pillarstone.
Per ora Pillarstone si fa carico di parte delle posizioni creditorie di Cinecittà World, liberandola dal debito. Potrà ripartire. «Ma se le imprese hanno bisogno di nuova liquidità Pillarstone può intervenire iniettando risorse. Lo abbiamo fatto con Premuda rilevando navi e debiti da gruppi come D’amico, Finaval o la ex Rbd, che hanno liberato cassa per gli investimenti. La possibilità di costruire dei piccoli campioni consente peraltro di attrarre competenze di qualità», spiega Bonaldo Gregori. A guidare il polo dei parchi è infatti arrivato Guido Zucchi da Parques Reunidos, il più grande gruppo mondiale del settore, a capo di Premuda è giunto il ceo Marco Fiori da D ’Amico e in Sirti c’è Roberto Loiola con una lunga esperienza nel settore.
Nuova finanza
Due le modalità di intervento. C’è l’acquisto dei crediti deteriorati attraverso veicoli di cartolarizzazione, oppure attraverso un fondo ad apporto. Poi c’è il supporto con nuova finanza anche da Kkr che ha circa 240 miliardi di dollari in gestione. La piattaforma era partita con cinque aziende (Burgo, Lediberg, Cuki, Manucor e Magicland) e aveva come interlocutori bancari Intesa e Unicredit. Oggi il parterre si è ampliato a Mps, Carige, Credit Agricole, Amco, Bper e molti altri.
Il gruppo cartario Burgo è uscito dal portafoglio di recente con il passaggio attraverso un aumento di capitale di 80 milioni (e un rifinanziamento di 400 milioni in bonis), alla cordata guidata da Quattror con la famiglia Marchi, Italmobiliare e Generali Financial Holdings. In mezzo, Pillarstone, che a fine 2015 aveva rilevato gli strumenti partecipativi in capo alle banche e i crediti finanziari, diventando il principale creditore, e ha contribuito a riconvertire due impianti nella produzione di cartoncino ondulato per i big delle consegne come Amazon. Il gruppo dei film di plastica e dell’alluminio Cuki è invece stato comprato dal gruppo tedesco del packaging Melitta dopo un’ampia riorganizzazione industriale. Mentre le agende bergamasche della Lediberg sono state rilevate dall’italiana Johnson della famiglia Carrara. «L’obiettivo — dice Bonaldo Gregori — è anche di trovare per le imprese un ‘porto’ industriale, dopo aver avviato il piano di rilancio. Nel 2021 crescerà ancora la necessità di interventi di questo genere, che aiuteranno a consolidare alcuni settori in Italia, considerando la massa di crediti problematici in arrivo a causa della pandemia e la fine delle moratorie. Un impulso ulteriore potrebbe giungere dalla Bce che, con l’arrivo del Calendar Provisioning, stabilirà regole più chiare nel credito alle aziende».