Grue: la scommessa verde di P&G
La strategia di Procter & Gamble, big Usa del largo consumo, raccontata dal nuovo numero uno in Italia, Paolo Grue: tutte le attività a emissioni zero e i progetti per creare occupazione
Come risponde una delle più grandi multinazionali al mondo, che ogni giorno con i suoi prodotti arriva nelle case di 5 miliardi di persone, sviluppando un fatturato da 71 miliardi di dollari, alla rivoluzione portata da Covid-19? L’abbiamo chiesto a Paolo Grue, che dal primo gennaio è presidente e amministratore delegato di Procter & Gamble Italia. «Siamo una realtà — afferma Grue — che, pur avendo le risorse di un player globale, ha conservato il cuore di una startup, non smettendo mai di innovare e ascoltare i suoi consumatori». Covid-19 vi spingerà a rivedere alcuni vostri prodotti? «Con la pandemia l’attenzione delle persone per la pulizia e l’igiene è decisamene aumentata. Abbiamo quindi aggiornato le comunicazioni di alcuni prodotti, specificando ulteriormente perché riescono a pulire in profondità. Ciò nonostante, come azienda ascoltiamo continuamente i consumatori e lavoriamo per rispondere alle loro esigenze, innovando e migliorandoci».
Il cambio di scenario
L’innovazione è da sempre un driver importante per P&G. «Esattamente. Lo scorso anno in Italia oltre il 90% della crescita a valore delle categorie nelle quali competiamo è stata guidata da P&G grazie all’innovazione, alla capacità di intuire i bisogni dei consumatori e di anticipare i trend. Come quello della “semplificazione”, per cui lo shopper è pronto a spendere di più per un’innovazione che semplifica la sua quotidianità. O quello della “sensorialità”:
il profumatore per il bucato che ha fatto crescere il fatturato di un comparto consolidato come gli ammorbidenti creando un nuovo segmento».
La pandemia sta rivoluzionando tutti i settori introducendo nuove abitudini di acquisto ma anche nuove routine di vita. Inciderà anche sulla visione strategica di Procter? «In realtà, la pandemia ha rafforzato due elementi che sono al centro delle strategie di P&G già da tempo: l’innovazione, come detto, e la sostenibilità. Due pilastri che sono sempre più apprezzati anche dai consumatori: da un recente studio è emerso che per il 72% delle persone i marchi hanno una responsabilità nel guidare il cambiamento sociale e che 9 consumatori su 10 hanno una migliore percezione di un marchio quando agisce per migliorare una questione sociale o ambientale. E proprio l’emergenza sanitaria ha evidenziato la forte connessione tra salute umana e sostenibilità ambientale. Per questo, continueremo a rafforzare il nostro impegno in questo campo, realizzando gli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati da qui al 2030».
Sostenibilità e sociale
Una progettualità, quella nel campo della sostenibilità ambientale, che dovrebbe riguardare anche le sedi italiane della multinazionale. «Vorrei anzitutto precisare — avverte Grue — che in Italia abbiamo già raggiunto alcuni importanti risultati: ad esempio, il 100% dell’elettricità che utilizziamo proviene da fonti rinnovabili, gli stabilimenti di Pomezia e di Gattatico hanno entrambi ottenuto la certificazione di “Zero rifiuti in discarica” e hanno ridotto i consumi di energia (rispettivamente del 53% e 22% rispetto al 2010) e di acqua (36% e 21%). Abbiamo inoltre riconvertito, nel 2017, due centri di distribuzione multi categoria, che hanno permesso di tagliare del 10% i mezzi su strada e di circa il 25% la CO2 prodotta ogni anno. Ma siamo determinati a fare di più: recentemente, abbiamo annunciato che tutte le attività del gruppo in Italia e a livello globale saranno a emissioni zero entro il 2030. Sono numerosi i progetti già attivati».
Il tema della sostenibilità, acuito dal virus, non ha solo risvolti ambientali ma anche sociali: da marzo dell’anno scorso a oggi la pandemia ha fatto lievitare il tasso di disoccupazione bruciando imprese e posti di lavoro. Su questo fronte Procter& Gamble ha avviato il progetto Aula 162. «Si tratta di un’iniziativa — spiega il manager di P&G — con la quale, insieme all’associazione Next, affrontiamo il tema del lavoro in un momento di grande criticità per il nostro Paese. Attraverso la formazione professionale e la ricerca di un lavoro, vogliamo aiutare persone che non hanno più un impiego a causa del Covid19, persone vulnerabili, migranti, rifugiati e donne vittime di violenza. Questa iniziativa è è la prima azione di “P&G per l’italia”, il programma di cittadinanza d’impresa con cui l’azienda intende contribuire in modo concreto a creare un futuro “sostenibile” per tutti, investendo diversi milioni di euro in Italia nei prossimi anni per realizzare azioni concrete nell’ambito della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della responsabilità sociale».