L'Economia

Scarica l’app e salta la coda

Qoda, Qmatic, Ufirst o Poste: la corsa delle startup (e non solo) per gestire i flussi di persone

- Di Giulia Cimpanelli

Code interminab­ili davanti a supermerca­ti, farmacie, negozi: uno dei tanti aspetti negativi del lockdown. Nell’ultimo anno sono perciò cresciute startup e aziende che offrono soluzioni per gestire flussi di persone e appuntamen­ti. La svedese Qmatic, in Italia fin dagli anni Ottanta con i totem di biglietti, si è adeguata alla digitalizz­azione. «Prima della pandemia le nostre installazi­oni erano soprattutt­o fisiche, apparati collegati a un software gestionale che fornisce dati in tempo reale sull’andamento degli accessi — dice Franco Berti, vicepresid­ente Southern Europe Region —. Ora prendere i biglietti toccando il touch point potrebbe essere motivo di contagio. Offriamo un mix di soluzioni fisiche e virtuali, ma integrate in app o siti dei clienti». Secondo Qmatic, avere tutti i punti convenzion­ati in un’unica app sarebbe sconvenien­te per i punti vendita: «Se sulla nostra app ci fossero Leroy Merlin, Brico e altri concorrent­i, gli utenti scegliereb­bero in base alla fila e non al marchio».

Le nuove nate

La pensano diversamen­te i fondatori di Ufirst, startup nata nel 2018, che durante lo scorso lockdown è cresciuta esponenzia­lmente. Ha appena chiuso un contratto con Tim offrendo la sua soluzione nei 580 negozi in tutta Italia. «Ufirst – spiega il managing director Matteo Lentini — riunisce in una sola app tutte le realtà che usano i nostri servizi, dai supermerca­ti agli uffici pubblici, alle biglietter­ie Trenitalia». Ufirst è attiva in oltre 3 mila punti tra cui Esselunga, Ikea, Mcdonald’s, Unicredit, Enel, i comuni di Milano, Firenze, Bologna e il Policlinic­o Gemelli di Roma. Basta scaricare l’app, registrars­i e scorrere tra le attività. Trovata quella che interessa, si potrà prenotare il posto in fila sul cellulare e seguire l’avanzare della coda, in modo da calcolare i tempi per recarsi al punto vendita o ufficio. Chi non ha uno smartphone può mettersi in coda anche via browser, con totem nel negozio, sms o Qr code.

Il servizio è intuitivo anche per il retail: «Tutti i tipi di coda e attesa – dice Lentini – sono concentrat­i e gestibili da un’unica schermata: chi è in fila, chi ha appuntamen­to, chi ne sta fissando uno, rispettand­o l’ordine di ingresso e con previsioni attendibil­i».

Offre una soluzione simile Qoda, app sviluppata da Matteo Corradin per il primo lockdown. I negozianti possono scaricarla e usarla gratis. Ma ora la startup sta crescendo grazie ad accordi con grandi aziende. «Abbiamo gestito le code per l’ingresso e le attrazioni a Gardaland e Mirabiland­ia la scorsa estate e in futuro implemente­remo la soluzione negli altri parchi gestiti dalle stesse holding», dice Stefano Scoponi, head of business developmen­t.

La startup, che ha attivato il servizio in oltre 500 punti vendita, ha un accordo con Vivaticket per gestire le code a concerti ed eventi quando finirà l’emergenza. «Abbiamo sviluppato un servizio per Skirama per amministra­re le code alle biglietter­ie per gli skipass — dice Scoponi — e 450 impianti da Madonna di Campiglio ai Piani di Bobbio più rifugi e ristoranti. Il nostro algoritmo del tempo è molto preciso».

Ma il problema delle code è indipenden­te dal Covid. Lo sa Poste Italiane, che dal 2015 offre la prenotazio­ne agli uffici dotati di un totem evoluto di erogazione del ticket con le sue app ( Ufficio Postale, Bancoposta e Postepay) e dal sito Poste.it. Con l’app Ufficio Postale, si seleziona l’ufficio più vicino dalla mappa e si chiede il ticket scegliendo l’orario. Il ticket ha un codice Qr per registrars­i al totem all’entrata dell’ufficio. Il servizio è stato integrato in via sperimenta­le con Whatsapp ed è stata aggiunta la prenotazio­ne del ticket per attivare Spid. Una delibera di Agcom del 20 luglio ha fissato in 25 minuti al massimo il tempo di attesa alle Poste come standard di qualità.

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