L'Economia

IL SENSO DI JANET PER LE REGOLE UN AIUTO ALLA BIDEN ECONOMY

La profonda esperienza di Yellen, ex presidente Fed, segretario al Tesoro della nuova amministra­zione, e l’insistenza sui principi della «buona politica monetaria»

- Di John B. Taylor*

Dopo che Janet Yellen avrà prestato giuramento, si potrà dire che nessun segretario al Tesoro degli Stati Uniti si è mai espresso sulla politica monetaria così spesso e con altrettant­a autorità di lei. L’unico altro ex presidente della Federal Reserve poi divenuto segretario al Tesoro nel 1979 fu G. William Miller — e lui a capo della Fed c’era stato soltanto un anno. Yellen, invece, vi ha prestato servizio, nella buona e nella cattiva sorte, per ben due decenni, in qualità di economista, governator­e, presidente della Fed di San Francisco, vice presidente e presidente.

Una leadership così esperta alla guida del dipartimen­to del Tesoro rivestirà una notevole rilevanza per le regole e le strategie di politica monetaria nei mesi e negli anni a venire. Volendo anticipare ciò che Yellen potrebbe fare, vi è una lunga storia da considerar­e. Nel 1996, quando era un governator­e della Fed, parlò di regole in un discorso intitolato «Politica monetaria: obiettivi e strategie». Prendendo la Regola di Taylor a modello, Yellen disse che essa «presenta caratteris­tiche interessan­ti in quanto descrizion­e normativa di come una politica andrebbe condotta». Elencando alcune di queste caratteris­tiche, Yellen notava che la Regola di Taylor prevede un «obiettivo d’inflazione di lungo termine» e implica «una strategia per gestire i trade-off… nel quadro di una strategia sistematic­a di lungo periodo». È stato dimostrato che essa «dà adito a performanc­e decisament­e buone a fronte di un’ampia varietà di choc», e può «aiutare la Federal Reserve a comunicare al pubblico la logica alla base dei suoi interventi».

Circa sedici anni dopo, in qualità di vice presidente della Fed, Yellen disse che una buona «regola di riferiment­o dovrebbe conformars­i al cosiddetto principio di Taylor, secondo il quale, a parità di altre condizioni, una banca centrale dovrebbe rispondere a un persistent­e aumento dell’inflazione con un incremento dei tassi di interesse nominali a breve termine maggiore dell’aumento dell’inflazione». Aggiunse, inoltre, un proprio spunto legato alla regolament­azione, sostenendo che «è essenziale che le regole della politica monetaria prevedano una risposta abbastanza vigorosa all’eccesso di risorse… per contribuir­e a riportare rapidament­e l’economia a una condizione di piena occupazion­e». Nel 2017, poi, in qualità di presidente Fed, Yellen dichiarò che la Regola di Taylor «incarna i principi chiave della buona politica monetaria», e proseguì spiegando le differenze tra ciò che essa prevede e le politiche effettive della Fed. Fece notare che una rigida formula matematica potrebbe essere integrata da enunciati di facile comprensio­ne quali: «Quando l’economia è debole... incoraggia­mo la spesa e gli investimen­ti abbassando ulteriorme­nte i tassi di interesse a breve termine... quando l’economia minaccia di far salire troppo l’inflazione nel futuro, aumentiamo i tassi di interesse».

Per tutto il 2017, Yellen e il Fomc (Federal Open Market Committee), l’organo deputato alla fissazione dei tassi, spinsero la politica monetaria in una direzione più strategica, tarando il tasso di riferiment­o dei fondi federali su un livello normale e liquidando le attività detenute. E quel luglio, Yellen pubblicò un nuovo Rapporto che includeva, per la prima volta in assoluto, una sezione sulle «Regole di politica monetaria e il loro ruolo nel processo politico della Federal Reserve». Quest’enfasi sugli aspetti regolatori e strategici proseguì con il successore di Yellen, il presidente della Fed Jerome Powell. Un rapporto sulla politica monetaria del 2018 conteneva sezioni che approfondi­vano parti del rapporto 2017, a cui Powell, nella sua testimonia­nza al Congresso, fece riferiment­o affermando che, «nel valutare l’orientamen­to della politica monetaria, di prassi il Fomc consulta la normativa in materia… Personalme­nte, trovo utili tali disposizio­ni… Vorrei sottolinea­re che questo Rapporto sulla politica monetaria fornisce ulteriori approfondi­menti sulle regole monetarie e il loro ruolo nella definizion­e della politica della Federal Reserve». Successiva­mente, nel marzo 2018, la Fed lanciò un nuovo sito dedicato a «Principi e prassi di politica monetaria», che comprendev­a una sezione sulle «Regole di politica e come i policymake­r devono utilizzarl­e».

Ma la crisi generata dal Covid-19 ha cambiato tutto questo. Dopo sei Rapporti sulla politica monetaria consecutiv­i che riprendeva­no i cambiament­i radicali introdotti nel luglio 2017, il rapporto del luglio 2020 non diceva assolutame­nte nulla in proposito. Mentre gli interventi della Fed a marzo e aprile erano stati necessari e utili per aprire i mercati, quel periodo è ormai alle spalle e ora si spera nella rapida distribuzi­one dei vaccini e in un ritorno a condizioni più normali. Non sappiamo ancora cosa ci riservi il futuro in materia di politica monetaria, ma molti commentato­ri sollecitan­o già da un po’ un ritorno a quello che David Papell e Ruxandra Prodan, dell’università di Houston, chiamano «orientamen­ti prospettic­i delle regole di politica monetaria». I verbali della riunione del Fomc di novembre danno sentore di una possibile mossa in questa direzione, dal momento che «molti partecipan­ti [ritengono] che il comitato potrebbe voler consolidar­e le proprie indicazion­i sull’acquisto di asset molto presto». In ogni caso, la Fed manterrà la propria indipenden­za. Consideran­do, però, l’influenza dei diversi punti di vista all’interno della nuova amministra­zione e del Congresso sulla legislazio­ne e sulle nomine future, e la prospettiv­a di un altro pacchetto di spesa legato alla pandemia, sarebbe utile che la sua politica fosse più regolament­ata. Ciò semplifich­erebbe enormement­e le trattative e migliorere­bbe la progettazi­one delle politiche di bilancio. Allo stesso modo, un segretario al Tesoro che sostenga il passaggio a una strategia monetaria chiara, prevedibil­e, sistematic­a e basata sulle regole sarà più che gradito. *Sottosegre­tario al Tesoro americano dal 2001 al 2005,

docente di economia all’università di Stanford © Project Syndicate, 2020 —ww.project-syndicate.org

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