L'Economia

La chiamata di Techstars nel laboratori­o di Torino

- Andrea Rinaldi

Gli spostament­i del futuro non sono solo le auto elettriche di Stellantis. Ce ne stiamo accorgendo in queste settimane con la riapertura delle scuole che portano di nuovo la capienza dei bus oltre il limite. «La crisi epidemica ormai da un anno ha accelerato e consolidat­o la centralità della digitalizz­azione e ha confermato quanto la mobilità sostenibil­e sia cruciale, perché si tratta di un tema connesso alla qualità della vita: ecco perché vogliamo fare la nostra parte». Massimo Lapucci è il segretario di Fondazione Crt e oggi parte un progetto a cui tiene particolar­mente nelle sue Officine Grandi Riparazion­i, il megacomple­sso torinese dove venivano riparate le locomotive, da quattro anni diventato — grazie alla stessa Crt — il nuovo motore culturale e innovativo nella città al servizio del Paese. Techstars, l’accelerato­re americano che ha preso casa nella manica Sud, le Ogr Tech, farà partire la seconda call dedicata alla nuova mobilità: Techstars Smart Mobility Accelerato­r. Sono arrivate centinaia di domande da 54 Paesi, ma solo 12 startup sono state selezionat­e per usufruire di 1.500 incontri con 150 esperti del territorio e internazio­nali e correre così verso l’autorealiz­zazione. Ad affiancare Fondazione Crt con Techstars i corporate partner Compagnia di San Paolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center. Anche il precedente bando era dedicato alla smart mobility e aveva premiato, tra le altre, la Tuc Technology, pianale intelligen­te in cui ha investito Montezemol­o, mentre l’americana Parkofon aveva deciso di stabilire sotto la Mole l’attività di ricerca. «La crisi da Covid-19 non ha fermato la nascita delle startup italiane — osserva Lapucci —, è necessario dunque favorire la creazione di ecosistemi in grado di farle crescere e camminare da sole». Sarà per questo che Fondazione Crt è al lavoro anche con Cassa Depositi e Prestiti e l’unione Industrial­e di Torino per fare in modo che Torino diventi un hub nazionale nei nuovi percorsi di accelerazi­one. Ogr Tech è la parte delle Officine

dedicata all’innovazion­e e i suo spazi hanno registrato soldout. «Un habitat solido», lo definisce il segretario, in cui hanno trovato casa corporate come Leonardo, Microsoft, Havas, Ibm, Alpitour; startup; centri ricerca come lo European Data Center for Impact and Social Good, Isi Foundation; e accelerato­ri appunto. Queste realtà hanno creato sinergie con oltre 60 soggetti nazionali e internazio­nali. «Techstars è il primo di sette programmi che partiranno quest’anno — annuncia Lapucci — gli altri sono Endeavor con Elevatorx, Banca Sella con Open pmi, Bio4dreams nel campo delle scienze della vita, Microsoft con due programmi dedicati a imprese sociali e gaming e infine Liftt che si occupa di innovazion­e, trasferime­nto tecnologic­o, incubazion­e, business e finanza».

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Al vertice Massimo Lapucci, 51 anni, segretario di Fondazione Crt e vicepresid­ente di Social Impact Agenda per l’italia

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