La chiamata di Techstars nel laboratorio di Torino
Gli spostamenti del futuro non sono solo le auto elettriche di Stellantis. Ce ne stiamo accorgendo in queste settimane con la riapertura delle scuole che portano di nuovo la capienza dei bus oltre il limite. «La crisi epidemica ormai da un anno ha accelerato e consolidato la centralità della digitalizzazione e ha confermato quanto la mobilità sostenibile sia cruciale, perché si tratta di un tema connesso alla qualità della vita: ecco perché vogliamo fare la nostra parte». Massimo Lapucci è il segretario di Fondazione Crt e oggi parte un progetto a cui tiene particolarmente nelle sue Officine Grandi Riparazioni, il megacomplesso torinese dove venivano riparate le locomotive, da quattro anni diventato — grazie alla stessa Crt — il nuovo motore culturale e innovativo nella città al servizio del Paese. Techstars, l’acceleratore americano che ha preso casa nella manica Sud, le Ogr Tech, farà partire la seconda call dedicata alla nuova mobilità: Techstars Smart Mobility Accelerator. Sono arrivate centinaia di domande da 54 Paesi, ma solo 12 startup sono state selezionate per usufruire di 1.500 incontri con 150 esperti del territorio e internazionali e correre così verso l’autorealizzazione. Ad affiancare Fondazione Crt con Techstars i corporate partner Compagnia di San Paolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center. Anche il precedente bando era dedicato alla smart mobility e aveva premiato, tra le altre, la Tuc Technology, pianale intelligente in cui ha investito Montezemolo, mentre l’americana Parkofon aveva deciso di stabilire sotto la Mole l’attività di ricerca. «La crisi da Covid-19 non ha fermato la nascita delle startup italiane — osserva Lapucci —, è necessario dunque favorire la creazione di ecosistemi in grado di farle crescere e camminare da sole». Sarà per questo che Fondazione Crt è al lavoro anche con Cassa Depositi e Prestiti e l’unione Industriale di Torino per fare in modo che Torino diventi un hub nazionale nei nuovi percorsi di accelerazione. Ogr Tech è la parte delle Officine
dedicata all’innovazione e i suo spazi hanno registrato soldout. «Un habitat solido», lo definisce il segretario, in cui hanno trovato casa corporate come Leonardo, Microsoft, Havas, Ibm, Alpitour; startup; centri ricerca come lo European Data Center for Impact and Social Good, Isi Foundation; e acceleratori appunto. Queste realtà hanno creato sinergie con oltre 60 soggetti nazionali e internazionali. «Techstars è il primo di sette programmi che partiranno quest’anno — annuncia Lapucci — gli altri sono Endeavor con Elevatorx, Banca Sella con Open pmi, Bio4dreams nel campo delle scienze della vita, Microsoft con due programmi dedicati a imprese sociali e gaming e infine Liftt che si occupa di innovazione, trasferimento tecnologico, incubazione, business e finanza».