Banco Bpm, doppio patto con vista Bper
Grandi manovre a Milano, in piazza Meda. La grande opportunità di fondere Banco Bpm con Bper nel corso dei prossimi mesi ha portato i principali azionisti della banca milanese a strutturarsi in due distinte ma non contrapposte organizzazioni. In meno di un mese, dal 23 dicembre, sono nati due patti di consultazione. Da una parte le fondazioni, con diverse ex casse di risparmio, dall’altra gli azionisti privati. Fanno parte del primo gruppo la Fondazione Enpam, Crt Torino, Cr Lucca, Cr Alessandria e Cr Trento e Rovereto. Tutte assieme sommano il 5,498 per cento del capitale.
Più recentemente hanno dato forma a un pensiero comune anche i grandi soci industriali, posizionati tra Verona e Mantova. Compongono questo secondo schieramento Sandro Veronesi, patron di Calzedonia che ha apportato sia azioni possedute dalla sua società che le sue personali, oltre a Dario Tommasi, uno dei grandi vignaioli italiani e a Giorgio Girondi, il re mondiale dei filtri, con il suo gruppo Ggg. Questo secondo gruppo somma il 6,68 per cento del capitale.
Ad accomunare le due iniziative c’è in tutta evidenza la volontà di contare nel momento in cui un processo aggregativo dovesse entrare nel vivo. Bper ha come primo socio Unipol assicurazioni, con il 20 per cento e farsi trovare in ordine sparso al momento del dunque potrebbe risultare controproducente. Messi assieme i due patti di piazza Meda valgono oltre il 12 per cento del capitale e hanno il peso per interloquire. Tanto più che i soci veronesi rischiano di perdere i riferimenti finanziari. Arrivato a fine corsa Carlo Fratta Pasini, annacquata la presenza in Unicredit dopo le discutibili scelte del presidente di Cariverona Paolo Biasi, ora la città scaligera si trova a fare i conti con il tramontare della stella di Paolo Bedoni, chiamato dall’ivass a lasciare la presidenza di una Cattolica assicurazioni diventata debole e bisognosa dell’aiuto delle Generali. In un clima assai diverso rispetto a pochi anni fa i soci privati puntano su Banco Bpm, un gruppo pronto a crescere. Il risultato della fusione con Bper, in attesa della definizione della possibile operazione Unicredit-mps, darebbe vita alla seconda banca italiana per presenza sul territorio.